Cesena, controlli anti-tumore al seno: secondo ecografo per farne di più

Cesena
  • 18 marzo 2025

Macchinario all’avanguardia per rendere più efficaci gli esami dello screening senologico al Bufalini per prevenire i tumori, e per aumentarne il numero. La “flotta tecnologica” del reparto di Diagnostica senologica dell’ospedale cesenate si amplia con l’installazione nei giorni scorsi di un ecografo di ultima generazione all’Unità operativa diretta dal Fabio Falcini.

Acquistata dall’Istituto Oncologico Romagnolo in collaborazione con la Fondazione d’impresa Eco Eridania Insuperabili, questa attrezzatura sanitaria va ad aggiungersi a quella già presente. Un potenziamento che permetterà di aumentare la mole d’attività e ridurre i tempi d’attesa, specialmente per le 20mila donne del territorio che vengono convocate ogni anno nell’ambito delle campagne di screening del tumore al seno.

L’aiuto

«Siamo molto contenti di avere ricevuto questo secondo ecografo – ha spiegato nel corso della cerimonia di inaugurazione la dottoressa Elena Meldoli –. Si tratta di una metodica molto importante a completamento della mammografia, soprattutto quando chi si sottopone agli esami è una donna giovane col seno particolarmente denso. Grazie alla forte sensibilità nella popolazione nei riguardi della neoplasia in assoluto più diagnosticata al mondo è aumentata la richiesta di prestazioni nel nostro reparto, anche di fasce di popolazione al di sotto dei 45 anni canonici in cui solitamente si rientra all’interno delle campagne di screening: la consapevolezza sempre più diffusa del rischio eredo-familiare porta molte madri ad accompagnare le figlie per fare le valutazioni del caso appena ce n’è la possibilità. Per tutti questi motivi l’installazione di un secondo ecografo rappresenta un’ottima notizia sia per noi professionisti, che potremo aumentare la mole d’attività, sia per le circa 200 donne a settimana che afferiscono alla nostra unità».

L’attenzione

«I Centri di prevenzione oncologica sono un po’ la prima linea della battaglia contro i tumori – ha aggiunto Fabrizio Miserocchi, direttore generale dello Ior –. Alcune delle donne che vi afferiscono entrano credendo di essere sane e invece da lì iniziano il lungo percorso di trattamenti di quella che è di gran lunga la malattia oncologica più diagnosticata: il tumore al seno, che risulta in crescita, seppur leggerissima, anche tra le under 45, non coperte dai programmi di screening, se non in quei casi in cui vi sia una famigliarità, e dunque in quei casi la diagnosi precoce è affidata soprattutto alla loro sensibilità sul tema. Essere vicini ai professionisti della cura nella lotta contro i turmori è il miglior modo per fare la nostra parte affinché gli ottimi risultati in termini di sopravvivenza a 5 anni dalla malattia, che in Romagna ha raggiunto una percentuale superiore al 90%, non vengano dispersi, e anzi migliorino addirittura. Molto della lotta contro il cancro del prossimo futuro si giocherà sul tavolo della prevenzione e della diagnosi precoce: lavorare su terapie nuove, sempre più personalizzate, è sicuramente importante, ma è sull’intercettare le malattie in maniera sempre più tempestiva, quando le prospettive di sopravvivenza sono maggiori, che si gioca la partita decisiva. Ringrazio di cuore quindi anche la Fondazione d’impresa Eco Eridania Insuperabili, che ci è stata vicina in questa operazione e che ha dimostrato di credere che un domani sempre più libero dai tumori sia una prospettiva concreta, se tutti lavoriamo nella stessa direzione».

Il sostegno

Il presidente di Eco Eridania, Andrea Giustini, si è detto «orgoglioso di poter donare un ecotomografo ad alta tecnologia al reparto di Prevenzione Oncologica del Bufalini, offrendo così il nostro contributo concreto alle attività di diagnostica e screening della comunità locale. La collaborazione con lo Ior ha dato vita, negli anni, a un percorso solido e significativo, che ha portato benefici tangibili al territorio, grazie alla donazione di macchinari all’avanguardia per la prevenzione, la cura e il supporto a pazienti oncologici. La nostra Fondazione da sempre opera in questa direzione, impegnandosi a sostenere progetti benefici territoriali, finanziando la ricerca e promuovendo iniziative formative e interventi mirati per rispondere in modo efficace alle necessità delle persone più fragili».

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