Cesena, attacco hacker alla casa di cura: rubati i dati di 385 pazienti
L’attacco cybercriminale sferrato lo scorso aprile contro l’infrastruttura informatica della società “Synlab Italia”, col furto di delicati dati personali di pazienti e il loro inserimento nel “dark web”, ha colpito non solo il laboratorio analisi Suzzi ma altre strutture sanitarie. In particolare, la casa di cura privata “Malatesta Novello” è stata presa di mira, con la sottrazione di dati anagrafici e informazione sulle condizioni di salute di 385 persone alle quali erano stati fatti prelievi nel periodo tra inizio 2015 e febbraio 2024. In realtà, potrebbero essere di meno le vittime dell’attacco ransomware appartenenti a questo gruppo, perché uno stesso soggetto coinvolto potrebbe averne effettuato più di uno.
L’assalto degli hacker è stato prontamente notificato da “Synlab” all’Autorità garante e, appena ci si è accorti dell’accaduto, il sistema è stato messo in sicurezza, scollegandolo dalla rete Internet, spegnendo le macchine e monitorando la situazione, fino a isolare e neutralizzare il malware. Però la società bersagliata ammette che «non è possibile escludere tentativi di furto d’identità o frode nei confronti degli interessati». Perciò dalla clinica di via Renato Serra, fondata nel 1947, raccomandano di «sostituire le password dei propri account, attivando ove possibile l’autenticazione a più fattori» e di «valutare con la massima attenzione, avvisando amici e familiari, mail, telefonate e messaggi, anche contenenti false richieste provenienti da amici o dai familiari stessi, richiedenti codici di accesso o altri dati o contenenti link ipertestuali».
La “Malatesta Novello” non conosce però l’identità di chi è stato violato nella sua privacy, dopo la cifratura fatta dagli hacker a partire dal 18 aprile scorso, e quindi gli interessati devono chiedere informazioni al titolare del trattamento tramite il punto di contatto privacy@malatestanovello.it. Inoltre, sul sito web www.garanteprivacy.it si possono trovare numerose informazioni sulle forme di truffa digitali.
Nelle scorse settimane era venuto alla luce che l’attacco a “Synlab” si era tradotto nella sottrazione di 667 file di cesenati che avevano ricevuto prestazioni bel laboratorio Suzzi in via Dell’Amore. In quel caso, ogni paziente era catalogato con tre differenti schede personali, e così si era stimato che le effettive persone coinvolte fossero poco più di 200.