Cesena, attacchi al patto Montefiore-caserma: Giangrandi e Faggiotto assolti in Appello dall’accusa di diffamazione all’ex sindaco Lucchi

La Corte d’Appello di Bologna ha confermato la sentenza d’assoluzione dall’accusa di diffamazione di cui Fabrizio Faggiotto e Marco Giangrandi erano stati chiamati a rispondere da Paolo Lucchi, appena terminò il suo mandato da sindaco, per gli attacchi sferrati per il progetto del centro commerciale “Montefiore” abbinato alla costruzione della nuova caserma dei carabinieri. A darne notizia è l’ex primo cittadino di Cesena, che dice che valuterà la possibilità di fare ricorso alla Corte di Cassazione, ritenendo inaccettabile il comportamento di «chi tenta di fare politica con attacchi personali, infischiandosene delle esigenze dei propri concittadini».

Intanto, però, Lucchi è soddifatto per il fatto che i giudici hanno «riconosciuto come fosse possibile insediare nei locali dell’ex tribunale di Cesena la sede della Polizia municipale e non la caserma dei carabinieri, che richiedeva requisiti diversi». Al tempo stesso, anche in secondo grado è stato però confermato che le taglienti critiche fatte dai due imputati non fossero sfociati nel reato di diffamazione.

L’ex sindaco, pur sottolineando di avere rispetto per la magistratura, ribadisce però la sua «condanna etica» nei confronti dei suo due avversari: «Resto molto convinto che Fabrizio Faggiotto e Marco Giangrandi, utilizzando il loro ruolo di esponenti di punta di un’associazione civica come il comitato “Centro anch’io”, negli anni tra il 2010 e il 2019 abbiano, in realtà, avviato una operazione di sistematica messa in discussione dell’operato della Giunta comunale e mio, finalizzata esclusivamente al raggiungimento di una visibilità del tutto personale».

Lucchi rivendica invece di avere «sempre e solo valutato l’interesse dei cesenati al rafforzamento della sicurezza pubblica e dei presidi strutturali necessari a tal scopo, come una nuova e funzionale caserma dei carabinieri, ma anche un nuovo commissariato di polizia, la cui conclusione è ormai prossima, a ridosso del Caps, e una nuova sede della polizia municipale, aperta da quasi 6 anni nei locali dell’ex tribunale».

Sostiene che la strumentalità della battaglia portata avanti da Faggiotto e Giangrandi è evidente, visto che «negli anni immediatamente successivi alle denunce, proprio a partire dagli attacchi fatti, hanno ricoperto ruoli politici e si sono candidati più volte a cariche pubbliche cittadine».

Questo - afferma - ha fatto scattare la querela, «non da sindaco in carica ma solo da privato cittadino», non perdonando «la cattiveria che Faggiotto e Giangrandi hanno riservato alla mia famiglia ed a me».

Ma per Lucchi, la storia ha reso giustizia al suo operato: «Forse la prossima inaugurazione della nuova caserma dei carabinieri, arrivata ai cesenati grazie a quell’accordo di programma così criticato e fonte delle denunce continue di Faggiotto e Giangrandi, renderà merito definitivo alle scelte della Giunta in carica in quegli anni, che si sono concretizzate a beneficio dell’intera comunità, nonostante i veleni sparsi da coloro che vivono spesso nascondendosi nel mondo dei social».

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