Cesena, “aprire un negozio è quasi impossibile”: l’allarme di Confesercenti

Nei giorni scorsi è stato pubblicato uno studio della Confesercenti nazionale da cui risulta chiaramente che non si aprono più negozi. Nel 2023 sono solo 20 mila le nuove attività, mai così poche negli ultimi dieci anni. Per la prima volta – dichiara il presidente Confesercenti Cesena Cesare Soldati – le nuove attività commerciali che nasceranno nel 2023 saranno poco più di 20 mila, mentre nel 2013 le nuove attività commerciali erano state oltre 44 mila, più del doppio. Questi dati emergono dall’osservatorio Confesercenti, sulla base di dati camerali – continua il presidente Confesercenti – la cosa preoccupante è che il calo riguarda tutte le tipologie di commercio in sede fissa, con cali particolarmente rilevanti per i negozi di articoli da regalo, edicole e abbigliamento. Non va meglio nel settore del commercio ambulante, pur essendo un caso particolare, in quanto la situazione dei mercati purtroppo appare compromessa ormai da dieci anni anche a causa dell’incertezza innescata dalla questione Bolkestein, le aperture sono in caduta libera”.
“Il crollo delle nascite di nuove imprese – continua Cesare Soldati – sta accelerando il processo di desertificazione commerciale delle nostre città, privando i cittadini di servizi, i territori di ricchezza e lavoro, la nostra economia di quei negozi e boutique che hanno fatto conoscere al mondo il made in Italy valorizzando le nostre produzioni”.
“Occorre adottare con urgenza provvedimenti per rigenerare il tessuto commerciale – conclude Soldati – senza il quale assisteremo ad un drammatico impoverimento dell’economia e della qualità della vita delle nostre città.
Per combattere questa crisi degli esercizi commerciali, serve il contributo di tutti dal governo nazionale alle amministrazioni locali, con un pacchetto di misure ad hoc per sostenere i piccoli esercizi commerciali: dalla decontribuzione per i giovani che avviano una nuova attività commerciale a un regime fiscale di vantaggio per gli esercizi sotto i 400 mila euro di fatturato l’anno. Occorrerebbe anche operare con più incisività sul versante della rigenerazione urbana, sia dei centri che delle periferie delle città, per contrastare desertificazione e degrado.
La Confesercenti è pronta a supportare queste politiche che fanno il bene delle nostre città e dell’intero tessuto imprenditoriale e sociale”.