Cesena, allarme sicurezza di madre e attivista Csn: “Una banda di giovani ha aggredito e dato un cazzotto a mio figlio”
Madre e attivista della lista civica Cesena siamo noi lancia l’allarme sulla sicurezza cittadina dopo che il figlio sarebbe stato aggredito senza motivo nella movida del venerdì sera.
Maria Rovito premette: “Troppo spesso a Cesena il dibattito sulla sicurezza viene compresso nella demagogia politica ma, qualche volta, come in questo caso, ci sono episodi reali che, a prescindere dall’appartenenza partitica, ci costringono a riflettere”. Poi passa a raccontare la disavventura capitata al figlio adolescente: “Mio figlio - spiega Rovito - si trovava, assieme ad alcuni suoi coetanei, per far serata nei pressi del bar La Cantera quando, senza alcun motivo, è stato aggredito da una banda di giovani che neppure conosceva. Non a caso, quando abbiamo sporto denuncia, l’abbiamo fatto contro ignoti. In ogni caso, mio figlio si è preso un pugno nel volto che, per fortuna, non gli ha creato particolari problemi. Il fatto però apre scenari inquietanti perché comportamenti così aggressivi, per altro del tutto gratuiti e inspiegabili, non possono essere né tollerati né giustificati. Non è mia intenzione su questa vicenda fare speculazioni politiche, ma è difficile non ricordarsi che neppure cinque mesi fa questa amministrazione ci aveva dipinto Cesena come un’isola felice dove, dati alla mano, non esisteva alcun problema sicurezza. La realtà, però, come si evince da questo ed altri episodi analoghi, dimostra che le cose non stanno esattamente così. Per altro, il titolare del locale, vedendo la scena, ha subito chiamato una pattuglia, ma gli è stato risposto che non c’erano volanti a disposizione. Non si tratta purtroppo di un’eccezione, perché durante la notte il numero esiguo di agenti non garantisce un adeguato presidio del territorio ed è anche questa la ragione per cui queste bande di teppisti, confidando nell’impunità, non si fa problemi a comportarsi in questo modo”.
Secondo l’esponente di Cesena Siamo Noi “le avvisaglie di un problema sicurezza, probabilmente sottostimato dalle istituzioni, ci sono tutte e dunque, mai come in questi casi, è importante prevenire anziché intervenire poi a fatto compiuto. Anche perché stavolta si è trattato di un cazzotto, ma domani potrebbe essere una bottigliata o magari un coltello. E allora staremmo qui a parlare di una tragedia annunciata. E questa sarebbe una sconfitta per tutti”.
Si accoda al racconto il capogruppo di Cesena siamo noi, l’ex candidato sindaco Marco Giangrandi: “La sicurezza è un tema trasversale che non può avere colori. Bisogna uscire dallo schema melenso della contrapposizione politica, secondo cui chi sta al governo dipinge una Cesena sicura e chi sta all’opposizione parla di una città pericolosa. Il buon senso, che su certi temi va sempre anteposto alla faziosità, ci dice che la verità sta nel mezzo, ovvero che Cesena ha una buona qualità della vita, ma ci sono fenomeni in crescita che non possono essere sottovalutati. Il racconto di Maria Rovito ci fotografa una realtà che, forse, non vogliamo vedere ma che, invece, merita attenzione. La nostra società sta cambiando, e non sempre in meglio. Far finta di nulla sarebbe il modo migliore per alimentare certi fenomeni che, invece, devono essere contrastati senza esitazioni. Perché i nostri giovani hanno il diritto di vivere in una Cesena sicura e la politica ha il dovere di non voltarsi dall’altra parte”.