Cesena, 75enne si ammala dopo la visita a Codogno: «La quarantena fatevela voi»
CESENA. «Lasciatemi stare, io devo andare dal dottore a prendere le medicine. La quarantena? Se vi interessa fatevela voi. Io ho bisogno di uscire e di fare le mie cose…». A fare queste “dichiarazione” a personale sanitario e non che l’ha riconosciuta “a spasso” per la strada non è una persona qualsiasi. Ma è la 75enne residente nel comune di Sogliano al Rubicone (ma nella parte che si affaccia più in direzione della vallata del Savio) che era stata posta in quarantena per essere stata in visita a parenti nella zona di Codogno e (una volta rientrata in Romagna) essersi ammalata con la presenza di… “Raffreddore e un po’ di tosse”.
La vicenda era sta descritta più volte nei giorni scorsi dal Corriere Romagna. Lei, classe 1944, residente in un’area sotto l’egida del Comune di Sogliano al Rubicone, esattamente una settimana fa si era presentata al Centro di primo intervento dell’ospedale di Mercato Saraceno. «Sono stata alcun giorni a Codogno dai miei parenti, Adesso ho il raffreddore e non mi sento bene. Cosa devo fare?». Il personale sanitario dell’ospedale Cappelli si era attivato prontamente. Il 20 febbraio ancora non esistevano protocolli specifici già completamente operativi per questioni simili; o se esistevano ancora non si pensava di doverli applicare così rapidamente, fatto sta che dopo tante telefonate per chiedere informazioni sul da farsi la donna era stata rispedita a casa.
Avvisato il primo cittadino soglianese Quintino Sabattini, alla donna era stata ordinata una quarantena che doveva durare almeno fino alla giornata di domenica 1° marzo. La stessa data in cui sono state imposte le restrizioni anche alla apertura delle scuole ad alle manifestazioni di pubblico interesse di qualsiasi genere che richiamino gente. L’imperativo è quello di non spargere un eventuale virus. Che, va detto, comunque ad ora nella donna non si è manifestato in alcuna maniera delineata. La soglianese all’inizio pareva aver preso di buon grado questa costrizione. Ma era soltanto una impressione. Col passare dei giorni, evidentemente, lo stare in casa per forza le deve essere parso una costrizione insostenibile. Fatto sta che un paio di giorni fa ha ripreso la macchina ed è scesa nuovamente in direzione Mercato Saraceno.
La sua condizione di “quarantena” è nota a pochi tra parenti ed amici. Della proibizione precauzionale è conscia l’Ausl e l’amministrazione comunale. Il (numeroso) personale sanitario che si era dovuto attivare per lei ed anche coloro che ne avevano chiesto la storia nei giorni successivi al nosocomio, se la sono ritrovata a spasso per Mercato Saraceno, malgrado la quarantena non sia ancora finita. «Io devo fare le mie cose - ha “spiegato” la donna stizzita - Tra cui anche andare dal dottore per prendere le medicine. Quindi lasciatemi stare, in quarantena se volete stateci voi». In barba a qualsiasi regolamento anti contagio che tutti (diligentemente) cercano di rispettare anche là dove non ve ne sia strettamente bisogno.