Capitale della Cultura, Patrignani (Confcommercio): «I privati vanno coinvolti nel gioco di squadra»

Cesena
  • 19 aprile 2025

CESENA. «La presentazione della candidatura unitaria a capitale della cultura 2028 da parte di Forlì e Cesena è una straordinaria opportunità per la valorizzazione culturale e artistica di tutto il territorio della provincia integrata». Lo rimarca Confcommercio cesenate.

«Valutiamo molto positivamente la stipula del protocollo fra i due comuni – afferma il presidente Patrignani – con Forlì capofila e Cesena affiancato paritariamente. Si tratta di una candidatura che deve coinvolgere tutte le forze del territorio come straordinario banco di prova per affermare le risorse culturali della provincia e più estesamente della Romagna, che Forlì e Cesena degnamente rappresentano. Già gareggiare per questo importantissimo riconoscimento, ottenendo il quale la visibilità di Forlì e Cesena su tutto il Paese sarebbe eccezionale, è un fatto molto importante e fornisce l’occasione per migliorare l’offerta nei suoi punti di criticità e consolidarla nei suoi punti di forza dalla Biblioteca Malatestiana di Cesena ai Musei di San Domenico di Forlì».

«Fondamentale che il raccordo stabilito nel protocollo tra i due comuni – prosegue Patrignani – si concretizzi in una azione congiunta che affianchi e congiunga le rispettive eccellenze in una logica unitaria. In questa fase di presentazione della candidatura l’occasione è propizia per aprire nelle città un grande confronto partecipato, coinvolgendo anche le organizzazioni di rappresentanza in modo che cultura ed economia siano strettamente correlate, dal momento che la cultura non è un bene immateriale ma si deve legare allo sviluppo di un territorio».

«Ci sono imprese che operano nel settore artistico e culturale nel territorio provinciale – mette ancora in luce Patrignani – arricchendo l’offerta territoriale, in particolare con gallerie d’arte nei centri storici. I privati sono una grande risorsa. Anch’essi debbono essere coinvolte nel percorso della candidatura. Il fatto infine che Forlì e Cesena si propongano insieme senza barriere e senza la lineetta della denominazione provinciale, per Confcommmercio è un’opportunità per far crescer il raccordo e la vicinanza tra i due Comuni, al di là delle sigle politiche, e nell’ottica di una provincia veramente integrata e coesa in cui il raggiungimento dello stato di cocapoluogo da parte di Cesena si traduca in concreti riconoscimenti».

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