Borghi, la Sagra del raperonzolo torna a regalare antichi sapori per due giorni: non accadeva da 4 anni

Cesena

La Sagra del raperonzolo torna in grande stile a San Giovanni in Galilea, dopo tre anni di digiuno durante la pandemia, dal 2020 al 2022, e la ripartenza dell’anno scorso ma ridimensionata a un solo giorno.

Prima il Covid-19 con le sue restrizioni e poi la crisi dei volontari, che si erano persi d’animo, avevano fatto temere il peggio. Ma dopo la decisione di riprovare a proporre l’evento nel 2023, concentrandolo in un’unica giornata, quest’anno si torna al doppio appuntamento, come negli anni migliori.

Il raperonzolo, il cui nome botanico è “Campanula rapunculus”, mentre in dialetto si chiama semplicemente “rapunzli”, è un’erba rara che ancora oggi cresce spontanea solo su terreni ripidi di alta collina e si presenta come un ciuffo verde dalla radice bianca. Per tutti i buongustai che amano le erbe spontanee è una tra le meno note ma di grande pregio. Questo ortaggio selvatico commestibile, dopo aver messo a disposizione le sue foglie e i suoi fiori, regala tra l’altro anche la sua radice per deliziare il palato. Proprio per questo è chiamato anche “ortaggio dei poveri”. Nei secoli scorsi, la domenica dopo la Pasqua, era consuetudine salire dai borghi vicini fino a San Giovanni, portando con sé pagnotte di Pasqua, uova sode, salumi e vini e altri cibi da consumare all’aperto o nelle osterie. E assieme a questa merenda si gustava il raperonzolo dagli osti, condito crudo con olio e aceto, dopo averlo raccolto lungo i ripidi versanti di una delle località che sa conservare intatto il fascino di una vita slow.

L’anno della ripartenza

«In questi mesi questa radice introvabile è cresciuta più abbondante del solito - afferma Denis Brigliadori, della Pro Loco, che l’anno scorso ha riacceso i riflettori sulla sagra - Assieme a noi collaborano l’amministrazione comunale , il museo Renzi e i volontari di San Giovanni in Galilea. Tutti assieme vogliamo omaggiare l’amata radice che nasce in calanchi umidi e poco ombreggiati. Sarà un’occasione unica poterla degustare inserita in menù della tradizione, non più presso l’ex ristorante Pezzi ma nella nuova location delle rocche, dalla parte opposta del borgo».

Sabato 6 aprile, alle 19, ci sarà l’apertura dello stand gastronomico. Alle ore 21 andrà in scena, in uno spazio al coperto, una commedia dialettale a cura della compagnia “La Mulnela”.

Il programma di domenica 7 aprile prevede alle 9.30 una camminata sui sentieri del raperonzolo, con partenza dal Museo Renzi, accompagnati dagli esperti Edgardo e Oriano. Alle 12 riaprirà lo stand gastronomico e dalle 14.30 si ballerà con musica dal vivo dell’orchestra “La Terza Idea”. Alle 17, nel museo e biblioteca Renzi, verranno proiettate “Immagini, riti e miti del favoloso uomo delle Selve”, a cura di Sabrina Foschini e Alessandro Giovanardi.

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