Barbara Carfagna al Rotary Club Cesena: “L’intelligenza artificiale e l’influenza delle connessioni sulla geografia del mondo”

Cesena
  • 24 aprile 2025

L’impatto del digitale sull’uomo e sulle società nei paesi più tecnologicamente avanzati del mondo e in quelli in via di sviluppo è stato al centro di un approfondito intervento della giornalista e docente universitaria Barbara Carfagna in una recente conviviale del Rotary Club Cesena, presieduto da Norberto Fantini. Carfagna, autrice e conduttrice Rai, realizza reportage in tutto il mondo e insegna società digitali alla facoltà di Sociologia all’Università “La Sapienza” di Roma.

Ha affrontato l’inesauribile argomento del rapporto tra società e intelligenza artificiale da un punto di vista più filosofico che economico evidenziando la particolarità della generazione attuale testimone attiva del passaggio tra l’analogico e il digitale. “Le prossime generazioni - ha evidenziato - non sapranno il significato di questo passaggio poiché ne saranno immerse, così come i pesci non sanno cos’è l’acqua poiché ci vivono dentro. Noi abbiamo la possibilità di costruire l’acquario e non ci sono oggi altre rivoluzioni di questa portata. Siamo anche l’ultima generazione a domandarsi se le macchine possono essere intelligenti: oggi la domanda è già superata poiché sappiamo che le macchine possono eguagliare l’uomo e dunque possiamo affidare loro la soluzione di problemi che mai abbiamo potuto immaginare”.

“Per esempio - ha continuato Carfagna - potremmo chiedere soluzioni per risparmiare energia o come trovarne di nuova, considerato che già ora si ipotizza che entro il 2040 metà dell’energia a disposizione sarà assorbita dall’IA. Sarà la prima volta che agenti non umani agiranno insieme a noi”.

Interessante ma anche sconcertante l’influenza delle connessioni sulla geografia. “Nelle aree di estrema povertà del mondo - ha evidenziato Carfagna citando tra gli altri l’Etiopia - non sono più i fiumi ma le linee di istallazione dei ripetitori, in prevalenza cinesi, che dettano l’insediamento umano. La connessione cambia l’idea di presenza e di localizzazione”. “Fino al secolo scorso - ha evidenziato la relatrice - il racconto storico procedeva in modo lineare ora abbiamo una mole di dati, per di più accessibile a tutti, che inducono trasformazioni molto rapide, come mai è stato possibili”. Ed ha citato la pratica di alcuni Paesi (l’Arabia Saudita) che sta ricostruendo il proprio passato mettendo a disposizione dell’IA solo articoli scelti dal potere a tale scopo. Le generazioni futuro accederanno solo a questa storia fatta di video, notizie e informazioni attentamente vagliate e indirizzate.

Ma non ci sono solo influenze negative. Nelle civiltà ancora legate agli elementi naturali, come in certe aree amazzoniche, la possibilità di sfruttare l’IA ha fatto sì che alcune popolazioni che non hanno imparato a scrivere riescano a comunicare a distanza tra loro attraverso il vocale. Questa condizione ha stimolato, anziché una massificazione, l’orgoglio della propria identità. Laddove prima si facevano la guerra oggi attraverso la comunicazione hanno potenziato le loro tradizioni. La relatrice non ha mancato di citare situazioni (come quella di Singapore) dove l’accesso alla connessione è strumento di condizionamento dei propri cittadini e dove il carcere virtuale è rappresentato dalla disconnessione.

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