Cesena, l’auto solare italiana Emilia 5 vince la Solar Challenge in Sudafrica: nel team anche un cesenate
Otto tappe, oltre 2.400 chilometri percorsi a bordo di un’automobile alimentata a energia solare ed elettrica. L’obiettivo? Portare la meccanica made in Italy oltre la gloriosa tradizione del motore endotermico creando un know-how per l’evoluzione della mobilità ad alta efficienza dei prossimi decenni. C’è tutto questo dietro al successo del cesenate Riccardo Zamagna – aspirante ingegnere meccanico – del suo team Onda Solare e del loro prototipo Emila 5. Un’auto elettrica dotata di pannelli fotovoltaici vincitrice della Sasol -Solar Challenge in Sudafrica.
Legittima soddisfazione quella di Riccardo al rientro dalla trasferta sudafricana. «Siamo molto orgogliosi della vittoria. Abbiamo dimostrato all’Italia, che pur non essendo ancora del tutto pronti, la macchina a energia solare può esistere». Da Secunda a Cape Town: 2.411,3 chilometri fra strade statali, autostrade, centri urbani, dislivelli di duemila metri e considerevoli sbalzi termici nel mezzo del deserto del Kalahari. «Percorrevamo una media di 300 chilometri al giorno intorno ai 50km/h – spiega Riccardo – e la macchina si ricaricava con l’energia dei raggi solari intercettati dai pannelli».
Una competizione la Solar Challenge che ha visto sfidarsi i team più sviluppati al mondo. «Abbiamo gareggiato nella categoria Cruiser contro altre tredici squadre; Onda Solare rappresentava l’Italia con il modello Emilia 5 capace di completare il percorso in piena autonomia. Nonostante fra gli avversari ci fossero rappresentanze di paesi, come quelle del Nord Europa, in cui le energie rinnovabili sono molto più sviluppate, oltre al primo posto in gara abbiamo raggiunto, anche, il quarto livello della classifica generale». Il tricolore sventola anche per l’assegnazione dell’Innovation Award: «È stato apprezzato l’intero progetto: un’automobile realizzata per il 90% in fibra di carbonio capace di risparmiare energia e produrre velocità».
Ruolo chiave quello del laureando in ingegneria meccanica: «Ero responsabile della strategia di gara – racconta - dell’impianto elettrico e della batteria della vettura». Un successo collettivo: «Fondamentale è stato l’apporto dell’Università di Bologna, degli allievi dell’IIS Ferrari di Maranello che hanno contribuito a dare forma al modello, dei molti artigiani appassionati e di Most che come mission ha quello di portare la mobilità verso modelli “green” e digitali nella gestione». Emilia 5 si è mossa nell’ambito del progetto Green Wave Most finanziato dal Pnrr e non si fermerà: «Puntiamo ad andare a vincere l’Australia World Solar Challenge; l’Oceania è l’unico continente dove ancora Onda Solare non è arrivata», conclude Zamagna.