Alluvione in Romagna, la briglia “salva-ponti” sperimentata a Cesena sarà replicata a Forlì e in Valmarecchia

Cesena

Una briglia selettiva, questo il nome tecnico, unica (per ora) nel suo genere ha risparmiato ai ponti cesenati tra i 2500 e i 3000 metri cubi di legname (questa la prima stima) trattenendolo più a monte ed evitando andasse ad accumularsi sotto le arcate del ponte nuovo e del ponte della ferrovia. Legname di cui è cominciata ieri la rimozione: «Lo mettiamo al sicuro, dove non può essere raggiunto in nessun caso dall’acqua, di certo non lo lasciamo nelle golene», spiega il progettista Benny Bartoli.

È un’opera ancora unica nel suo genere perché quella creata a all’altezza di Borgo Paglia è stata realizzata nell’ambito di un progetto pilota che si deve all’inventiva e all’intuito di Bartoli, ingegnere dell’agenzia regionale per la sicurezza del territorio e la protezione civile di Forlì-Cesena.

«Non esiste se non a Cesena una struttura simile», spiega Bartoli. «Il progetto era partito prima dell’alluvione del 2023, siamo partito quando ci fu l’alluvione di Senigallia». A maggio del 2023 la realizzazione dell’opera era a buon punto ma non era completa: «Mancavano ancora le funi di contenimento che avremmo potuto montare solo dopo aver fatto l’accesso lastricato per i mezzi per andare a rimuovere il legname». E se il materiale legnoso si accumula è importante poterlo rimuovere tempestivamente altrimenti si creerebbe una nuova situazione di pericolo.

Alta 4 metri e mezzo e larga 30 metri, la briglia selettiva è composta da un traliccio centrale in acciaio che è fissato nel letto del fiume con sei micropali e da due travi posizionate sulle sponde e ancorate al terreno. A questa struttura si aggiungono 4 funi in acciaio ad altissima resistenza. Quella più bassa è posizionata a una altezza di circa 150 cm, quella più alta può superare i 4 metri. È una struttura modulare che consente di adattare l’altezza delle funi a seconda delle esigenze.

Quando ci fu l’alluvione di maggio 2023 esisteva solo il traliccio e qualcosa aveva trattenuto, nulla però all’efficacia che ha dimostrato la struttura in occasione dell’evento dei giorni scorsi. «L’abbiamo completata a novembre 2023 e questo è stato il primo importante test e non posso che dirmi soddisfatto», commenta Bartoli. Il miglioramento in termini di tutela del territorio è stato netto e questo grazie a un’opera pubblica costata alla collettività 95mila euro.

Inizialmente c’era qualche scetticismo sulla sua invenzione: «Mi dicevano che in caso di piena straordinaria comunque il legname sarebbe passato da sopra, ma se anche dovesse verificarsi uno scenario del genere, che dovrebbe essere peggiore di quello del 2023, comunque la briglia tratterrebbe una quantità non indifferente di legname, sgravando i ponti della città».

Quella di Cesena è la prima, ma non rimarrà l’unica a lungo: «Ne stiamo realizzando altre due nel territorio di Forlì sul fiume Montone alla confluenza con il Rabbi e sul Ronco in località Ronco. Il cantiere per quest’ultima era appena partito ma con l’innalzamento dei livelli del fiume ci siamo dovuti fermare». Lo stress test a Cesena è andato talmente bene che al progetto si è interessato anche l’ufficio di Rimini dell’Agenzia, per i fiumi della Valmarecchia.

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