Al Verdi di Cesena si presenta il libro di don Giussani
Comunione e Liberazione, in collaborazione con il Centro culturale Campo della Stella, propone giovedì 7 novembre al Teatro Verdi alle 21 una presentazione pubblica del libro “Luigi Giussani, Una rivoluzione di sé. La vita come comunione (1968-1970). Il ‘68 di don Giussani”.
Interverrà Giancarlo Cesana, dell’Università Milano Bicocca, storico collaboratore di don Giussani, in dialogo con lo storico Fabrizio Foschi (storico) e Leonardo Lugaresi dell’Associazione Patres.
Il volume, attraverso una serie di inediti, ripercorre gli anni incandescenti del Sessantotto, in cui gli impetuosi venti di cambiamento che agitano la società si insinuano anche tra le fila del «movimento» di Gioventù Studentesca, sorto più di dieci anni prima al Liceo Berchet di Milano: un migliaio di liceali e alcune centinaia di universitari se ne allontanano per aderire al Movimento studentesco. È lo «scossone più grosso» mai subìto dall’esperienza di Gioventù Studentesca, come dirà in seguito il suo fondatore, don Luigi Giussani. Dopo aver lasciato la guida di GS, in quegli stessi anni don Giussani frequenta con assiduità il Centro Culturale Charles Péguy. Fondato nel 1964 a Milano da un gruppo di laureandi, laureati e assistenti universitari, di fatto rappresenterà la prosecuzione dell’esperienza iniziata nelle aule del Liceo Berchet e, al contempo, l’inizio di quella realtà che di lì a poco assumerà definitivamente il nome di «Comunione e Liberazione». Questo libro raccoglie per la prima volta le trascrizioni delle lezioni tenute da don Giussani presso il Centro Culturale Charles Péguy dal 1968 al 1970, nell’arco di tre anni di incontri e riflessioni. Attento osservatore della società, Don Giussani guarda al sommovimento politico, sociale e culturale portato dal Sessantotto cogliendo l’istanza profonda che sta alla base del fenomeno – il risveglio del desiderio di autenticità nella vita e di cambiamento nel mondo – e leggendo gli anni della contestazione giovanile come il crinale di un «cambiamento d’epoca» che si stava preparando già da tempo, auspicando una ripresa dell’essenzialità della proposta cristiana soprattutto sul versante della comunionalità. Una proposta la cui forza si rivela intatta oggi in una società segnata dall’individualismo e da un tessuto sociale sempre più logoro.