A Roncofreddo consigliere comunale in auto contro muro per evitare mamma cinghiale e 4 cuccioli: 50 giorni di prognosi
«Nei tratti boschivi sarebbe bene mettere reti anti fauna selvatica». L’invito arriva dal consigliere comunale Ralph Baldarelli, reduce da una seria disavventura. Mentre si stava recando a un Consiglio comunale serale, gli ha attraversato improvvisamente una famigliola di cinghiali. Per salvarli ha sterzato e distrutto l’auto, patendo anche ferite importanti.
Erano circa le 19 quando sulla strada che da Santa Paola si collega al capoluogo è sbucata sulla strada una mamma cinghiale con quattro cuccioli dell’età apparente di circa due mesi. Essendo oltretutto un amico degli animali, pur di evitare l’impatto il consigliere comunale ha sterzato verso il lato monte della strada sbattendo contro un muretto e un palo, che hanno quasi demolito l’automobile. Oltre ai danni all’automezzo, Baldarelli si è rotto tre costole, lo sterno, e in un ginocchio ha riportato gravi ferite, con una prognosi di cinquanta giorni per la guarigione.
«È stata una decisione presa d’impulso – racconta Baldarelli – Per strada cerco anche di non schiacciare un ranocchio, a maggior ragione volevo risparmiare la vita a mamma cinghiale che ho appena sfiorato e ai suoi piccoli. Dopo la sterzata c’è stato l’impatto, ma dallo specchietto ho visto che la famigliola si è allontanata incolume e velocemente. Sono rimasto dolorante e incastrato nell’auto visto che mi è esploso anche l’airbag. La strada era deserta e la prima automobile è passata dopo tre minuti. Mi sono detto “sono stato fortunato, se andavo con l’auto nel lato opposto sarei finito in una scarpata e le conseguenze sarebbero state ancora più gravi”. Mi dispiace per l’auto seminuova ora distrutta e con ancora tre anni di prestito da pagare. Ma è stata una decisione che prenderei in ogni momento. Se avessi investito mamma cinghiale il rimorso mi avrebbe attanagliato la coscienza per sempre e non solo per queste feste completamente rovinate. Il dolore per le costole rotte è ancora lancinante, come pure il ginocchio e il piede tutto gonfio».
«Ho scelto di vivere in collina, a Monteleone - aggiunge - so bene che la fauna selvatica c’è, la incontro spesso la mattina presto, visto che alle sei mi reco al lavoro. Tante lepri, cervi, istrici e cinghiali. Sarebbe bello se la Forestale, per i tratti boschivi, prevedesse delle reti anche non troppo alte, ma che impedissero alla fauna selvatica di invadere la strada. Se un automobilista investe e uccide un animale può richiedere i danni alla Regione. Ma nel mio caso non voglio nemmeno pensarci. Amo gli animali e so che sono gli uomini che hanno invaso i loro spazi e non viceversa. Viaggio pure a bassa velocità e presto attenzione. Invito tutti a farlo. Ma una rete di protezione aiuterebbe nei tratti a maggior contatto con il bosco. Se succedesse a un motociclista di impattare con un istrice o un cinghiale rischierebbe la vita».