Cesena, «Ciliegi verso la varietà senza nocciolo»

«Le ciliegie del futuro? Potrebbero essere senza nocciolo». Lo afferma Stefano Lugli, esperto di ricerca sul ciliegio e coordinatore scientifico del Salone del vivaismo e dell’innovazione varietale, che si terrà a Macfrut dal 3 al 5 maggio prossimi.

«Grazie alle nuove tecnologie di miglioramento genetico - esordisce - basate su genoma editing e cisgenesi, in un prossimo futuro verranno diffuse varietà di ciliegio apirene, cioè senza semi, e probabilmente anche senza nocciolo. Inoltre, si potranno coltivare varietà resistenti al cracking dell’epidermide, piante resistenti alle malattie e capaci di adattarsi ai cambiamenti climatici in corso».

Passi da gigante

Le metodologie di selezione assistita stanno dando un grande impulso a chi opera nel miglioramento genetico tradizionale. Continua Lugli: «Sono stati individuati diversi marcatori molecolari per alcuni importanti caratteri come il calibro delle ciliegie, il loro colore, la consistenza dei frutti e la tolleranza al cracking. Sono strumenti tecnici divenuti essenziali per chi oggi lavora nel miglioramento genetico del ciliegio. Soprattutto perché molti degli obiettivi di ieri e di oggi nel miglioramento genetico ciliegio sono stati solo in parte raggiunti».

Secondo i dati del Cpvo, l’ufficio comunitario sulle privative vegetali, «ogni anno vengono depositati in media 10 brevetti di nuove varietà di ciliegio, solo in Europa siamo a quota 150. Dunque, non manca certo l’offerta varietale».

Ma c’è un neo: «Ciò che difetta è una valutazione preliminare, super partes, che dovrebbe precorrere l’immissione sul mercato delle nuove varietà. Capita frequentemente che un'innovazione genetica venga presentata come rivoluzionaria, la panacea di tutti i mali. Spesso non è così, e a rimetterci sono purtroppo i produttori, i primi a essere attratti da queste chimere varietali».

Focus sull’innovazione

Il Salone del vivaismo e dell’innovazione varietale a Macfrut prevede cinque meeting dedicati all’attività di breeding per fragola, actinidia, uva da tavola, melo, ciliegio. Dopo una relazione introduttiva tenuta da esperti di fama internazionale, la parola verrà data a chi crea e diffonde innovazione.

Nella nuova area espositiva interamente riservata al vivaismo e all’innovazione varietale ospitata nella Fiera di Rimini, i visitatori potranno toccare con mano i risultati raggiunti nel settore, confrontarsi e allacciare rapporti con chi crea e sviluppa innovazione in frutticoltura. Verranno organizzate conferenze, seminari tecnici e workshop su temi di stretta attualità per l'intera filiera. Il tutto con il patrocinio della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana, presso la quale sono presenti gruppi di lavoro sul vivaismo e sulle novità varietali, la collaborazione di importanti organizzazioni interprofessionali, come il Civi Italia, e di alcuni network internazionali che operano nel vivaismo e nell'innovazione varietale, oltre che alla presenza delle principali aziende del settore.

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