«Quante lezioni perse ogni settimana per i ritardi del treno da Cervia a Ravenna, eppure pago 380 euro di abbonamento»

Troppi disservizi sulla linea ferroviaria che collega Cervia a Ravenna. Un gruppo di genitori di studenti delle scuole superiori, residenti nel Cervese, è pronto a intraprendere le azioni necessarie per tutelarsi: «Ho letto la risposta fornita da Rete Ferroviaria Italiana nei giorni scorsi sul Corriere Romagna e non mi ha soddisfatto - commenta uno dei genitori -. Capisco che l’alluvione possa avere arrecato dei danni alla linea, ma stiamo parlando di fatti avvenuti lo scorso maggio. Ritengo che ci sia stato tutto il tempo necessario per ristabilire le condizioni necessarie a garantire il servizio, anche perché noi all’inizio dell’anno scolastico abbiamo pagato 380 euro un abbonamento annuale, senza che nessuno ci abbia paventato la possibilità che ci fossero problemi esistenti sulla linea. Da settembre ad oggi, invece, non c’è mai stata una settimana senza spiacevoli sorprese. In alcuni casi c’è stata addirittura la soppressione dei treni e come genitori ci siamo dovuti attivare per portare i nostri figli a Ravenna, affinché potessero seguire le lezioni, o siamo dovuti andarli a prendere all’uscita da scuola perdendo oltre un’ora di lavoro. Ricordo, inoltre, che si tratta di minorenni, alcuni frequentano la prima superiore, e non siamo entusiasti all’idea che al termine della scuola debbano trascorrere diverso tempo in giro senza avere un luogo di riferimento».
Il genitore specifica anche che al mattino, in caso di ritardo superiore a un determinato minutaggio, la scuola permette l’entrata solo dalla seconda ora: «Tra i minuti persi quando si entra a lezione iniziata e quando, invece, si è costretti ad attendere la campanella della seconda ora, i nostri figli stanno rinunciando a un bel po’ del percorso educativo. Più passa il tempo e più siamo esasperati da questa situazione, chiediamo che Rfi intervenga al più presto per risolvere un problema che grava pesantemente sui tempi familiari. Non di rado dobbiamo chiedere permessi lavorativi a causa dei disservizi. Come genitori ci siamo organizzati e quando scatta l’emergenza interviene chi quel giorno ha meno ripercussioni. Adesso però la misura è colma e stiamo pensando di intraprendere azioni a nostra tutela».