Cervia, rinasce l'edicola della piazzetta

Cervia

Buone notizie in piazza Pisacane, è stata riaperta la storica edicola gestita per 33 anni da Gianna Cicognani. Una famiglia di Milano - Laura Decò e Stefano Di Maria -, sbarcata a Cervia per svolgere l’attività di parrucchiere, ha risposto al bando del Comune per la concessione di questo immobile.

Un nuovo nome

La nuova attività ha preso il nome de “La pulce”, vede dietro il banco Laura, e insieme ai giornali si può consumare anche un caffè. «Mi sono offerta per qualche giorno ad assistere i nuovi gestori dell’edicola - spiega intanto Gianna -, perché sono completamente a digiuno riguardo questo lavoro. Ma solo per poco e per amicizia, poi ritornerò a fare la pensionata. Sono contenta perché ho rivisto tanti clienti abituali, e inoltre non c’è più quella vetrina spenta che mi faceva piangere il cuore».

33 anni di esperienza

Lei era entrata in attività nel 1989 insieme al marito, conosciuto all’università di Ferrara. Negli ultimi 10 anni, però, perso il compagno della vita aveva dovuto affrontare da sola questa incombenza. Poi la pensione, una volta scaduto il contratto con il Comune, e l’abbandono di un locale che le ha lasciato tanti ricordi. «Ero rimasta l’ultima - racconta -, fra le attività storiche della piazzetta. Ma questo è sempre il posto più bello di Cervia, che affascina i turisti e attira ancora molti residenti».

La storia in una piazza

La Pisacane, fra l’altro, ha ospitato per anni il bar Neri, ribattezzato il “Caffè della scienza”. A pochi passi la ex pescheria, riconvertita a ristorante. Ma ad ammaliare il pubblico era soprattutto il clima di questo luogo, denominato non a caso la “piazzetta delle erbe”, per le bancarelle multicolori ben fornite di frutta e verdura che la caratterizzavano. Ora domina la ristorazione, nel segno dei tempi, ed anche i negozi come quello della “Rina” stanno a ricordare tempi in cui dietro a un semplice nome stava una attività commerciale conosciuta da tutti. Però la città gioisce, perché quell’edicola nel cuore della città è diventata il simbolo di un «passato che non vuole morire».


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