Cervia, incidente in moto nelle saline: muore Ardizzoni, patron del 365

Cervia

Tra le qualità per le quali la sua fama lo precedeva, la sua «cordialissima professionalità» era di certo una delle più apprezzate. Ecco perché la voce della sua scomparsa si è presto diffusa in tutta Cervia. Una tragedia quella che è costata la vita a Giorgio Ardizzoni, 52 anni, originario di Cento e titolare del ristorante 365 a Cervia, dove viveva da anni. è morto la scorsa notte all’ospedale Bufalini di Cesena, dove era ricoverato da domenica pomeriggio in seguito all’incidente stradale avvenuto lungo la via delle Saline. Troppo gravi le lesioni riportate nello schianto frontale contro un’auto, mentre in sella alla sua moto stava tornando verso Cervia.

L’incidente si è verificato intorno alle 15.35, nel tratto delle saline nei pressi dello svincolo che conduce a Villa Inferno. Soccorso dal 118, il 52enne era stato trasportato d’urgenza al Trauma Center di Cesena, per poi essere ricoverato in prognosi riservata, fino al momento del decesso, avvenuto la scorsa notte. Quanto alla dinamica, l’impatto è stato frontale; e starà ora agli accertamenti della polizia locale appurare quale dei due veicoli, se la moto di Ardizzoni oppure la vettura condotta da un 37enne originario della provincia di Mantova, stesse invadendo la corsia opposta.

I successi, locale dopo locale

Ardizzoni aveva riaperto l’ex Genny nel 2019, dopo alcune gestioni non proprio fortunate, ma aveva dovuto fare presto i conti con la pandemia. Pochi scommettevano ormai su quel locale del Borgo marina in voga negli anni ‘70 e ‘80, quando per mangiare un buon piatto di pesce non si poteva che sedere ai suoi tavoli. I tempi erano cambiati con l’apertura di tanti ristoranti competitivi. Ma Ardizzoni, con il socio e chef Bruno Stabile, ha ribaltato la situazione grazie all’abbinamento “palato e emozioni”. Sorridente e in vena di battute aveva riconquistato la clientela grazie ad alcuni piatti eccellenti, che sapeva illustrare con la dovizia dell’esperto. Veniva da una esperienza al Caffè della rotonda di Milano Marittima ed era abituato al pubblico dal palato fine.

Oltre alla moglie lascia due figli piccoli. La Fiepet intanto piange il collega. «Lascia un vuoto nella comunità della ristorazione e nel panorama del Borgo Marina - dichiara il presidente Alessandro Fanelli -. A nome mio e della Federazione ci uniamo al cordoglio della famiglia».

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