Cervia in lutto per la morte di Paolo Bulgarelli: addio a un protagonista della musica

Suonava la canzoni dei Beatles a memoria e con la sua chitarra ha fatto la storia della musica cervese negli anni Sessanta e Settanta. Si è spento all’età di 72 anni Paolo Bulgarelli, musicista virtuoso e figlio del capostazione quando questa figura non era ancora stata cancellata. Ma soprattutto ha suonato con Daniele Puntiroli, il trombettista maestro dello sperimentalismo locale.

Bulgarelli aveva proseguito la carriera pizzicando il basso in molte formazioni romagnole del liscio, tramontata l’era dei complessi rock. Si è spento all’improvviso causa un malore e adesso la città piange una persona davvero estrosa.

«Era un padre amorevole e un grande amico – scrivono su Facebook le figlie Sara e Bianca –, lo porteremo sempre nel cuore e nei nostri ricordi». La sorella Cristina, invece, ha ricoperto il ruolo di assessore per alcuni anni.

Ultimamente Paolo era andato in pensione ma in precedenza aveva lavorato pure come autotrasportatore in una ditta di latticini. Appartiene a una epopea che vide la nascita negli anni Sessanta di molti gruppi pop cervesi, come i Cobra, il Toni Adams Group, i Diamanti e il Sistema una decina di anni dopo.

Il suo amore per la chitarra (Fender) era sconfinato, e fra i suoi pezzi preferiti compare “While my guitar gently weeps (mentre la mia chitarra piange dolcemente)” dei Beatles. Ma su “Africa” dei Toto scriveva sui social: «Uno dei pezzi più belli nella storia della musica». Considerava inoltre Lari Basilio la «più grande chitarrista che io conosca», e Frank Zappa «il più grande musicista mai esistito».

Forse quel loro modo di muovere le dita sulla tastiera gli ricordava le prodezze da giovane, quando il suo sound così pulito, accattivante, incentrato sugli acuti, spingeva molti amici a prendere lezioni da lui. Il suo sorriso sempre ironico nascondeva un vulcano di idee.