Cervia, il comitato di Tagliata: "Ora una soluzione per i profughi"
Espletati anche gli ultimi cavilli burocratici, il “Comitato di Tagliata per l’ordine pubblico e contro il degrado” è finalmente decollato. Il nuovo soggetto civico – rigorosamente apolitico – è nato spontaneamente su iniziativa dei residenti e degli operatori turistici. Una serie di eventi legati alla micro-criminalità hanno costretto i locali a correre ai ripari. Gli eletti sono Amos Mazzotti, Federico Dallara, Laura Pugliese, Roberto Pandolfini e Maria Bortone, tutti imprenditori e cittadini di Tagliata. Primo obiettivo è quello di «trovare una soluzione per la struttura sul lungomare che ospita profughi e richiedenti. Troppo spesso si sono resi protagonisti di episodi preoccupanti – è la denuncia –, come la raffica di furti registrati in quasi tutte le attività di Tagliata, i fenomeni seriali di spaccio, le risse e gli schiamazzi che, in più occasioni, davanti agli occhi sbalorditi dei vacanzieri hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. La convivenza fra il centro di accoglienza profughi e le attività legate al turismo, nel corso degli anni, è diventata sempre più complicata – spiega il presidente del Comitato, l’albergatore Amos Mazzotti –. Nessuno intende opporsi al valore dell’accoglienza o contrastare le politiche legate alla solidarietà, il problema però è che tanti immigrati concentrati in un territorio così piccolo hanno creato problemi di ordine pubblico che sarebbero intollerabili per qualsiasi comunità, figuriamoci per una località turistica come la nostra. Sono i fatti, più delle opinioni, a dire che un albergo sul lungomare non può essere la destinazione ideale per accogliere tanti immigrati». Sempre secondo il Comitato, in molti casi queste persone «vivono alla giornata tra espedienti, vagabondaggine e attività illecite. Sul piano dell’accoglienza Tagliata ha già dato tanto, è arrivato il momento di dire basta. Inoltre – prosegue il presidente – ci domandiamo come sia stato possibile, in un hotel trasformato in un Cas (quindi adibito ad accogliere esclusivamente immigrati), dare alloggio a persone non inserite nel circuito dell’accoglienza, come dimostrato dall’arresto dello spacciatore effettuato dalla Guardia di Finanza ad inizio stagione. Solo questo basterebbe per mettere in discussione la gestione della struttura». Grazie al nuovo posto di polizia estivo, il controllo del territorio nelle ultime settimane è stato comunque più «capillare» e i casi di micro-criminalità più «sporadici». Ora però si puntano i fari anche sul degrado della località, con situazioni «ormai insostenibili, vedi il famigerato parcheggio gratuito di via Brianza, diventato una vera e propria trappola per le auto che vi sostano. Ognuno di noi in questi anni – viene ricordato – ha provato a denunciare questa situazione, ma raramente le nostre istanze sono state prese nella dovuta considerazione. Ora occorrono buon senso, spirito di collaborazione, ma anche massima fermezza e determinazione».