Cervia, crociata anti-Halloween dei parroci: «Simboli satanici, la festa va sospesa»

Cervia

Botta e riposta fra il parroco don Pierre Laurent Cabantous e l’assessora alla pace Michela Brunelli sulla festa di Halloween. Il sacerdote ha pubblicato su Facebook una lettera aperta, indirizzata agli amministratori e firmata anche dagli altri parroci del territorio, in cui chiede la sospensione, almeno per quest’anno, degli eventi legati all’appuntamento, «come espressione di solidarietà per le vittime di tutte le guerre e come testimonianza di una autentica volontà di pace». Cabantous faceva riferimento anche a «ciò che sta accadendo in Israele e nella striscia di Gaza», oltre che all’uccisione di bambini in un kibbutz «tra cui dei neonati decapitati». Secondo l’arciprete «questa moda che ha preso piede da più di una ventina di anni non fa parte della nostra cultura. Sappiamo tutti che Halloween non è una innocua carnevalata, ma è piena di simboli violenti, macabri, satanici. Cosa vogliano trasmettere alle nuove generazioni? Cosa seminiamo nei loro cuori? Non ci sono già abbastanza episodi di violenza per i bambini e i ragazzi? Come non provare almeno un minimo di vergogna nel partecipare alla marcia degli zombie? Come credenti di Gesù, che è la risurrezione e la vita, non possiamo restare indifferenti e rassegnati di fronte al male».

Aderiscono alla lettera aperta anche don Alberto Camprini, parroco della Madonna della neve di Cervia e della Stella Maris di Milano Marittima, oltre che don Mario Di Massimo, parroco del Sacro cuore di Pinarella e di Santa Teresa di Tagliata.

La replica

Molto piccata la risposta della assessora, che non nasconde «una certa sorpresa per l’insolita forma della richiesta. Dopo avere condiviso lo sgomento e lo smarrimento per i fatti del Medio Oriente, come del resto sulla guerra in Ucraina, Brunelli elenca le tante iniziative del Comune a favore della pace. Quanto alla posizione sul diniego del parroco nei confronti della quattro giorni dedicata a Halloween, «è molto chiara: quest’anno il consorzio Cervia centro ha lavorato per alleggerire la proposta sulla piazza Garibaldi - sottolinea l’assessora - decentrando o eliminando alcune attrazioni considerate troppo impattanti. L’Amministrazione comunale ascolta le diverse esigenze e compie una mediazione che non sempre trova il consenso di tutti. Personalmente trovo fuorviante accostare la festa di Halloween a quanto sta accadendo in Israele, o agli episodi di violenza nelle città, nelle scuole e nelle famiglie. Sono invece fermamente convinta che le buone prassi, la gentilezza, il vivere secondo valori fondamentali, possano consentire l’approccio alla festa senza perdere di vista le regole del buon vivere».

Ma la querelle viene da lontano, quando la festa veniva promossa dai ragazzi della parrocchia e nacque uno scontro interno al mondo cattolico alimentato da un parroco del forese. L’appuntamento venne definito «blasfemo e ispirato dal diavolo». Anche allora l’Amministrazione aveva sostenuto la festa in piazza, come oggi.

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