Alpinista disperso in Friuli a 10 gradi sotto zero: salvato nella notte dall’elicottero del 15° Stormo di Cervia VIDEO
Un elicottero del 15° Stormo di Cervia salva un alpinista disperso in Friuli. L’elicottero del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare era decollato nella tarda serata di ieri, per effettuare la ricerca di un uomo disperso sul Gran Monte, nelle Prealpi Giulie, a Taipana (Udine).
L’equipaggio si è diretto nell’area di operazioni, una zona impervia e caratterizzata da una fitta vegetazione che ha reso particolarmente impegnative le fasi del soccorso. Dall’alto, l’equipaggio militare ha individuato una luce in movimento a circa 300 metri di distanza sotto il punto in cui si trovavano le squadre di terra e grazie alle comunicazioni via radio e all’illuminazione ha potuto guidare i soccorritori verso l’infortunato.
I soccorritori sono stati calati con il verricello fino al punto in cui il disperso si è arrestato dopo la caduta nella gola. L’uomo, ferito ma cosciente, è stato stabilizzato dal medico anestesista del Soccorso Alpino e, con il contributo dell’aerosoccorritore militare, è stato imbarellato per la successiva evacuazione. Successivamente il ferito è stato trasportato a Campoformido, presso la piazzola HEMS all’interno della zona logistica del 2° Stormo dell’Aeronautica Militare, dove è stato affidato all’ambulanza per ulteriori cure.
Nel frattempo, considerate le temperature proibitive (-10° percepiti) e la tempistica per le squadre di terra di rientrare autonomamente via terra, l’elicottero dell’Aeronautica Militare ha effettuato il recupero delle squadre del Soccorso Alpino rimaste sul posto. L’elicottero militare, durante il lungo intervento notturno, ha potuto contare anche sul fondamentale supporto logistico del 2° Stormo di Rivolto dell’Aeronautica Militare interessato più volte per le operazioni di rifornimento carburante. L’elicottero HH-139B ha fatto rientro alla base di Cervia alle prime luci dell’alba, dopo una missione caratterizzata da estrema difficoltà operativa e condizioni ambientali impegnative, consentendo di consegnare l’escursionista alle cure sanitarie, dimostrando ancora una volta l’efficacia della macchina dei soccorsi in scenari complessi e ostili.