“Ma quale far west, al Cau di Cattolica si lavora per salvare vite”: ragazzo accoltellato, dura replica dell’Ausl Romagna allo Snami

Cattolica
  • 13 agosto 2024

“Ma quale far west”. Durissima replica dell’Ausl Romagna alla onta dei giorni scorsi del sindacato Snami che denunciava una situazione fuori controllo al Cau di Cattolica la notte del 7 agosto durante le cure a un ragazzo che era stato accoltellato.

“Quello che viene definito come “far west” - si legge nella nota - non è stato altro che un tentativo degli operatori presenti al CAU di Cattolica (due medici, altrettanti infermieri e una OSS, dotazione ben superiore agli standard previsti), ai quali si è poi aggiunto il personale del 118, di salvare una vita umana, di una persona portata in autonomia da alcuni conoscenti, che dopo il drammatico accoltellamento avvenuto a Tavullia si sono recati spontaneamente alla più vicina postazione medica senza allertare il 118 Romagna. E come qualunque medico anche chi presta servizio al CAU è tenuto (in base al Giuramento di Ippocrate) a tutelare la salute e intervenire in qualunque situazione di emergenza in cui si trovi coinvolto in base alle proprie competenze. Anche se il CAU è una struttura di assistenza e urgenza a bassa complessità, tutti i professionisti sono formati e hanno svolto corsi di rianimazione cardiopolmonare, per cui in quella situazione hanno con massima professionalità messo in atto tutte le manovre necessarie: attivato immediatamente il 118, iniziato il supporto vitale come previsto dalle linee guida per pazienti con parametri vitali assenti (situazione del paziente all’arrivo al CAU).

I familiari soccorsi (“numerosi” secondo lo Snami...) sono stati in realtà due e gli altri pazienti a cui si fa cenno sono stati 5 nell’intero periodo gestiti dal CAU di Cattolica (una già presa in carico al momento dell’arrivo della persona accoltellata), oltre a tre allontanamenti, con una persona tornata poi la mattina successiva. Se questa viene appellata criticità gestionale...”.

“Gratuito attacco denigratorio”

“Occorre stigmatizzare il solito gratuito attacco denigratorio del sistema di soccorso preospedaliero 118 Romagna, che agganciandosi a un fatto di cronaca nera così tragico mostra totale assenza di rispetto della verità e degli operatori che con grande abnegazione e competenza assicurano un’elevatissima qualità delle cure in situazione di emergenza territoriale. I percorsi clinici predisposti in AUSL della Romagna consentono il trattamento ottimale dei pazienti con patologie tempo-dipendenti, in linea con i migliori standard nazionali: il soccorso preospedaliero mette in campo professionisti sanitari infermieri e medici, in piena integrazione e con una prima risposta che in tutti i casi vede operare il personale infermieristico adeguatamente preparato e sulla base delle procedure e delle linee guida ritenute più efficaci”.

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