Insulti omofobi all’arbitro 16enne dai genitori dei baby calciatori, tre gare a porte chiuse per il Cattolica Under15. La società si scusa

Mamme e papà di ragazzini che ancora non hanno compiuto 15 anni che offendono con «oscenità ripetute ed espressioni omofobe» l’arbitro, più grande dei propri figli solo di qualche mese. L’ultima follia di un tifo sempre più malato e sempre più violento arriva dal campionato Under 15 di calcio della provincia di Rimini. Protagonisti dell’indegno episodio sono i genitori della squadra di calcio del Città di Cattolica. La partita in questione è quella andata in scena lo scorso 8 marzo con il Rivazzurra.
In ragione di «funzione educativa svilita», il giudice sportivo del Comitato di Rimini, l’avvocata Maria Luisa Trippitelli, ha disposto che la squadra U15 Provinciale dell’Asd Città di Cattolica disputi i prossimi tre incontri a porte chiuse, senza la presenza di pubblico». La società, che dovrà pagare un’ammenda di 200 euro per le intemperanze di un gruppo di sostenitori, prende le distanze. Il presidente Matteo Semprucci: «Sono il primo a essere dispiaciuto per quanto è accaduto e chiedo scusa all’arbitro, al suo tutor e a tutte quelle persone che hanno assistito a questo episodio che definire squallido è poco».