Cattolica, Raffaello Tonon, l’ex Grande Fratello diventa oste: «Ho la Romagna nel cuore»

Quello con la Riviera, per Raffaello Tonon, 45 anni ad ottobre, è un legame nato già dall’infanzia. Un rapporto che si è consolidato tanto da diventare il luogo dove trascorrere il proprio futuro. «Ho scelto di vivere nel mio luogo del cuore - racconta -. Da tre mesi sono cittadino di Cattolica. Della Romagna amo tutto, e tutto quello che di buono ho imparato nel tempo, l’ho imparato grazie a mia madre e alla Romagna, che mi ha insegnato quell’infinito ottimismo che la caratterizza. Un ottimismo legato all’impegno per ciò che si vuol realizzare». Un amore, quello per queste terre, che è diventato anche un mestiere, attraverso la riscoperta di una figura storica: quella dell’oste.

Tonon, com’è nata la collaborazione con Enio Ottaviani?

«Il perno è l’amicizia che mi lega alla famiglia Lorenzi Ottaviani: Loredana, Massimo, Davide, Ivonne, Franco, Milena e Marco. Poi la bellezza di quel luogo, la familiarità come cliente e il tanto tempo che questo inverno ho avuto a disposizione. Prima ho iniziato a passare qualche ora insieme a loro ed ai loro clienti, poi a Massimo è venuta in mente l’idea dell’oste, quello che ti accoglie con lo straccio sulla spalla e la parannanza».

Cosa le piace di più di questo mestiere? Quanto la impegna?

«Quando non sono in televisione, sono impegnato anche tutto il giorno. Accolgo i clienti, prendo ordini, apparecchio e sparecchio. Quando ci sono le tavolate di giovani, noto che apprezzano questa figura, che alcuni magari hanno sentito solo raccontare: l’oste fintamente burbero con il cliente, che capiva le situazioni e nelle frasi metteva qualche parola in dialetto, che so parlare piuttosto bene».

Gli ospiti del locale la riconoscono sempre? C’è chi mette in dubbio sia davvero lei?

«A volte ho dovuto tirare fuori la carta di identità per dimostrare che fossi realmente io. Ma ci sono state anche situazioni particolari, come la coppia che ha scommesso se fossi davvero io: lui ha dovuto dare 50 euro alla sua fidanza».

Si trova a suo agio sia quando fa l’oste che in televisione?

«Mi trovo bene in entrambe le situazioni perché sono entrambe un lavoro. Mi piace portare un piatto, chiedere se tutto è andato bene. Non capisco tutto questo clamore, non sto facendo nulla di eccezionale, non sono un medico che ha trapiantato il cuore a un bambino».

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