Cattolica, nuova vita per il Muro dei soprannomi: “Ne abbiamo altri 50 da aggiungere”

Ci sarà il progetto di recupero del “Muro dei soprannomi” tra quelli che i cittadini potranno votare nel prossimo bilancio partecipato di Cattolica. In attesa di conoscere quali saranno le altre proposte da sottoporre al voto popolare, arriva dunque una prima certezza. Domenica scorsa, infatti, in occasione della quarta giornata della “Genia Cattolichina”, il presidente dell’associazione Culturale Genia Catulghina Peter Tonti Aps, Tiziano Tonti, ha raccolto le 15 adesioni necessarie per poter candidare il progetto di riqualificazione.

Il ricordo

L’iniziativa, svoltasi al Centro Giovannini – Vici di Cattolica, ha visto una nutrita partecipazione di cattolichini e si è aperta con il ricordo di alcuni cittadini recentemente scomparsi: Roberto Bozza, protagonista della Cattolica dei dancing e divulgatore della storia della Ragina dell’Adriatico, e Franco Prioli, scomparso all’età di cent’anni, dopo aver trascorso una vita in mare, iniziando il suo percorso come muré, quando le barche da pesca ancora non avevano il motore e si navigava sfruttando la forza del vento.

Una passeggiata nel tempo

L’incontro, che ha visto in veste di relatori Maria Lucia De Nicolò e Maura Silvagni ha chiarito quali reperti archeologici di epoca romana e di quale importanza sono stati trovati nel corso del tempo.

Reperti che hanno indicato agli studiosi come gli insediamenti dell’antica Cattolica avessero già una vocazione legata al commercio, in particolare del vino, e che le sue coste, più precisamente la foce del fiume Tavollo, fosse già punto di attracco per la navigazione.

«Ci sono elementi che parlano di cultura del vino - spiega Silvagni -, ci parlano di commercio del vino, quindi se c’è commercio c’è anche una produzione sia per il mercato locale che per l’esportazione, con l’identificazione del Tavollo come punto di attracco. Quindi l’identità profonda di Cattolica sta nella produzione ed esportazione del vino». Una peculiarità che tornerà anche nei secoli successivi.

Il muro

Il “Muro dei soprannomi” è stato inaugurato nella primavera del 2019, ideato da Peter Tonti, e già allora riportava più di 300 soprannomi. Un numero destinato a crescere: «In questi anni - conferma Tonti -, abbiamo raccolto altri 50 soprannomi aggiuntivi di famiglie cattolichine». Con la riqualificazione si potrebbero quindi aggiungere anche questi e valorizzare un angolo diventato caro a tanti cittadini.

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