Cattolica, la tartaruga Cenere in via di guarigione, ma la Lav contesta: “Esposta a schiamazzi e disturbi”. Cestha: “I risultati sono ottimi”

Cattolica
  • 11 ottobre 2024

La Lav annuncia un presidio per domenica prossima all’acquario di Cattolica e contesta il percorso di riabilitazione della tartaruga Caretta Caretta “Cenere”, curata con grande meticolosità al Cestha di Marina di Ravenna dopo una ferita al carapace e ora a Cattolica nell’ambito di un percorso di collaborazione con l’acquario.

“Così la nota della Lav “Una tartaruga marina appartenente alla specie Caretta caretta, chiamata Cenere, è stata recentemente trasferita nella struttura dell’Acquario di Cattolica per un progetto di “riabilitazione in un ambiente che le ricordi completamente quello naturale” (cit.). Questa tartaruga, ricoverata da oltre 4 anni in un Centro di Recupero Tartarughe Marine (CRTM), nel ravennate, a causa di una ferita da elica al carapace e sottoposta a ben 11 interventi chirurgici, sembrerebbe presentare una paralisi alle pinne posteriori probabilmente causata dalla frattura della colonna vertebrale: l’idea loro è che la permanenza in una vasca dell’acquario potrebbe apportarle giovamento e facilitare il suo reinserimento in natura.

Il progetto, teoricamente volto alla riabilitazione dell’animale della durata di un anno, prevede però che la tartaruga sia visibile ai visitatori dell’acquario “sensibilizzandoli sulla conservazione delle specie in pericolo” e al contempo “avvicinerà la tartaruga al suo ambiente naturale”. Questo episodio è però un pericoloso precedente che potrebbe legittimare l’introduzione regolare di questi animali in contesti di cattività, ma ricordiamo essere protetti dalla convenzione di Washington (CITES) che ne proibisce l’esposizione a fini commerciali.

Inoltre, sopralluoghi effettuati con cadenza settimanale effettuati da biologi marini e esperti volontari hanno messo in luce che la tartaruga non sia in alcun modo monitorata, per lo meno durante tutto l’orario di apertura dell’Acquario, anzi è sottoposta a schiamazzi e disturbi da parte del pubblico ed è detenuta in un ambiente artificiale privo di spazi ampi per nuotare e muoversi e i dovuti arricchimenti ambientali specie specifici. Infine, cogliamo l’occasione per sottolineare le negative implicazioni educative che abituano adulti e bambini a considerare l’animale come oggetto di divertimento avulso dal suo habitat naturale; soprattutto in una zona come quella dell’alto Adriatico dove è possibile vedere gli animali liberi in natura in quanto area di approvvigionamento.

LAV insieme ad altre Associazioni locali e nazionali, si sono unite per verificare le condizioni di detenzione dell’animale e chiedere l’immediata predisposizione di una commissione veterinaria, di comprovata esperienza sulla riabilitazione delle tartarughe marine, che determini un percorso di riabilitazione per l’animale in un luogo riservato o, se compatibile, l’immediato rilascio.

È stato, quindi, indetto un presidio divulgativo domenica 13 ottobre alle 10 davanti all’Acquario di Cattolica, ingresso viale Carducci, per chiedere che Cenere venga liberata e per ribadire il nostro “no” a ogni sfruttamento animale”.

Cestha: “I risultati sono ottimi”

In una nota, Cestha ribadisce che i risultati della terapia di recupero sono ottimi. “Come approvato dagli organi competenti - si legge in una nota - sono necessari monitoraggi veterinari intermedi in grado di certificare i progressi della riabilitazione della tartaruga e il suo status di stress. I primi parziali risultati sono in linea con le aspettative, ora si proseguirà con l’obiettivo di arrivare, nell’anno prossimo, al rilascio in natura di Cenere. La profonda lesione da taglio nel carapace aveva penetrato la cavità toracica, infettando e compromettendo un polmone e leso la colonna vertebrale, lasciando l’animale paraparetico, cioè con un deficit alla capacità motoria delle pinne posteriori. Cenere dovrà recuperare la mobilità compromessa e imparare a nuotare con le sole pinne anteriori. A questo scopo, la maggior pressione dell’acqua nella vasca da 80.000 litri messa a disposizione dell’Acquario di Cattolica sta aiutando l’animale a mantenere l’assetto fisiologico, stimolando la muscolatura e la coordinazione del nuoto”.

Dichiara Sara Segati, Responsabile scientifica del Cestha: “A tre mesi dall’inserimento di Cenere all’Acquario di Cattolica, i controlli veterinari ci confermano che i risultati sono ottimi. Cenere migliora di giorno in giorno sia a livello motorio, sia a livello di capacità di interazione con l’ambiente, molto prossimo a un ambiente naturale, che l’Acquario di Cattolica ci sta offrendo. Siamo molto ottimisti – conclude Segati, auspicando miglioramenti anche nei prossimi mesi – ogni passo in più ci avvicina al futuro ritorno in mare della nostra piccola Cenere”

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