Cattolica, antenna sulla Casa del Pescatore: la Wind non molla
Antenna sopra la Casa del Pescatore, il caso finisce al Consiglio di Stato. Nella scorsa estate c’era stata una protesta da parte degli abitanti del Quartiere Violina alla notizia dell’arrivo di una nuova antenna telefonica che la compagnia Wind Tre aveva in previsioni di installare, dopo il periodo delle osservazioni di legge, sul tetto della Casa del Pescatore, in via Toti. Ma ad oggi quell’impianto non è mai spuntato sopra l’immobile cattolichino. A gennaio di quest’anno il Suap ha comunicato al gestore il non accoglimento della richiesta di autorizzazione «sulla scorta del parere contrario reso dalla Commissione per la qualità architettonica ed il paesaggio». Il provvedimento del Suap così come il parere della commissione sono stati impugnati al Tar dal gestore telefonico. Il procedimento si è concluso con un’ordinanza del tribunale amministrativo con la quale è stata rigettata l’istanza cautelare. Il gestore telefonico ha presentato appello al Consiglio di Stato e l’amministrazione comunale della Regina ha deciso di resistere in giudizio, con un atto approvato pochi giorni fa. Nel frattempo, le richieste di nuove antenne non si sono fermate: a fine aprile è stata depositata al Suap l’istanza per la realizzazione di una nuova antenna Vodafone, sopra un hotel di via Carducci. A inizio estate è stata presentata un’altra richiesta per l’installazione di un impianto telefonico in viale delle Rimembranze, presso il cimitero comunale. Negli ultimi due anni sono state diverse le richiesta di installare nuove antenne telefoniche sopra le coperture degli hotel della zona mare e porto. In uno degli ultimi report Arpae, era stata segnalata nella Regina la presenza di 35 antenne telefoniche, prima delle istanze depositate a partire dal periodo covid. L’amministrazione comunale aveva approvato un protocollo per fare eseguire annualmente all’Agenzia Regionale una campagna di monitoraggio dei campi elettromagnetici prodotti dagli impianti di telefonia. Il monitoraggio aveva durata triennale. Nei primi controlli su 4 postazioni, i risultati delle misurazioni, risalenti a due anni fa, confermavano, in termini di valore medio del campo elettrico, valori al di sotto del valore di attenzione e dell’obiettivo di qualità previsti entrambi dalla normativa pari a 6 V/m. Anche in termini di valore massimo del campo elettrico e del valore massimo delle medie giornaliere i valori erano tutti al di sotto di 6 V/m.