Calcio D, ripescaggio sì o no? Le riflessioni del Ravenna
Ascoltato il terzo fischio arbitrale di domenica al Benelli, per il Ravenna bussava già alle porte l’ennesima estate indefinita, perché oggetto di attenta valutazione sull’ipotesi di formulare la domanda di ripescaggio in Lega Pro. Motivata dai risultati del campo, meno dalle richieste economiche della Lega Pro.
Il comunicato
Una Lega Pro che ha appena fissato le regole con il Comunicato 320: la domanda andrà avanzata tassativamente entro il 19 luglio, corredata da un assegno circolare da 300.000 euro a fondo perduto intestato alla Figc e, per le società che hanno disputato la Serie D, da tutta la documentazione prevista, fideiussione a prima richiesta da 350.000 euro più altra documentazione patrimoniale e non solo.Chi ha una recente esperienza diretta in questo senso è Andrea Grammatica, che ha vissuto la stessa situazione un anno fa a Siena, tra l’altro partendo da una base di classifica ancora meno promettente rispetto a quella del Ravenna. Ecco le sue parole: «L’esperienza vissuta a Siena, dopo la sconfitta in semifinale play-off, mi fa ricordare che nella classifica di ripescaggio eravamo al 13° posto, poi, dopo rinunce e veti assortiti, siamo balzati al 5° posto, agganciando quindi l’ultimo posto disponibile per fare la Serie C. Qui a Ravenna è presto per ripetere certi calcoli, ora bisogna capire l’evoluzione delle varie situazioni e le decisioni che la nostra proprietà vorrà prendere».
Scrematura
Via con le ipotesi, allora, ma a 50 giorni dalla scadenza delle eventuali domande evidentemente qualcosa potrà cambiare. Dovrebbero restare fuori Cavese e Sambenedettese, anche se poi strategicamente potrebbero esserci piazze (Samb?) dove il presidente parte lancia in resta sapendo però che la domanda non potrà essere accolta perché società recentemente sanzionata e con il titolo sportivo nuovo dopo il recente fallimento. Mentre, passando a chi ha vinto i play-off, tra realtà e semplici voci questa potrebbe essere una realistica situazione a tutt’oggi.Il Lentigione non ha lo stadio in regola e, al momento, il proprietario è figlio di quello della Reggiana (vedi Napoli-Bari, De Laurentiis e figlio). Il Poggibonsi da parte sua non è altrettanto a posto con uno stadio a norma con la Lega Pro. La Cavese ha già usufruito del ripescaggio e non potrà richiedere il bis. Restano diverse vincitrici di play-off molto borderline, nel senso che a meno di sorprese e/o vincite di lotteria in questo momento storico almeno è poco prevedibile che le varie Clodiense, Casatese e Francavilla possano pensarci. Discorso forse diverso per il Varese, che qualche ambizione potrebbe averla ma dovrebbe risolvere problemi di stadio e affiliazione.