Calcio C, la Figc prova a mediare per evitare lo sciopero
Quando si torna a giocare? Domanda invero non originalissima per il calcio di C, bloccato per mesi dall’emergenza sanitaria e ora bloccato dalla serrata dei calciatori. Martedì l’Aic ha tirato il freno a mano sulla prima giornata, proclamando lo sciopero contro la lista a 22 senior, uno dei cavalli di battaglia della Lega Pro in nome del contenimento dei costi. Una Lega Pro che ha reagito con alcuni freddi numeri: sconfitta 0-3 e un -1 in classifica per chi non gioca. Siamo al muro contro muro tra due componenti che in questi giorni hanno solo parlato e non si sono ascoltate. Serve un mediatore di grado superiore e non può che essere il presidente federale. Oggi in Figc Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha convocato per oggi i vertici di Lega Pro e Aic, con Francesco Ghirelli e Umberto Calcagno a mettere le carte in tavola per riassumere le loro posizioni. Particolare non trascurabile: sia Lega Pro che Aic si avvicinano all’appuntamento elettorale: di conseguenza né Ghirelli, né Calcagno possono uscire a mani vuote. Non inganni il fatto che, in sede Aic, Calcagno di fatto non abbia contendenti veri verso l’investitura ufficiale al posto di Damiano Tommasi: arrivare alle elezioni freschi di una battaglia persa non piace a nessuno. Punti di incontro Dove potrebbero convergere le posizioni di Lega Pro e calciatori? Venendosi incontro a metà strada sul tortuoso cammino delle liste. La normativa attuale sulle rose recita: 22 giocatori con contatto professionistico, più un 2001 con contratto da prof e un numero illimitato di giovani con contratto di addestramento tecnico. Un compromesso potrebbe arrivare con un allargamento delle maglie del numero degli over, magari escludendo i giocatori classe 2000 dalla lista dei 22. Gravina da parte sua sarà il primo a volere uscire con un accordo, per lanciare il messaggio di una Serie C che si allinea al tentativo di ripartenza di tutto il nostro Paese. E se invece oggi non si trova un accordo? Allora nel week-end si ferma tutto, con la prima giornata rinviata in blocco a data destinarsi. O giocano tutti o non gioca nessuno: di sicuro si vuole evitare lo spezzatino di gare. In mezzo a questo groviglio di spine di fine settembre, non appariva opportuno che si muovessero individualmente gli spogliatoi delle singole squadre. E dopo settimane in cui si è giocata una partita a scacchi a distanza, oggi è il giorno delle decisioni e del senso di responsabilità.