Brisighella, azzannata dal dogo: il cane va in centro di recupero

Per gli esseri umani che commettono reati minori c’è la messa alla prova, attraverso la quale si può evitare il processo accettando di svolgere lavori di pubblica utilità, ma anche per gli animali che sgarrano c’è una seconda possibilità, e passa attraverso l’inserimento in un percorso comportamentale. È il caso di un dogo argentino di poco più di anno e mezzo, di proprietà di una 23enne residente a Brisighella e regolarmente microchippato: circa un mese fa il cane ha attaccato una vicina di casa, mordendola improvvisamente e lasciandole alcune ferite che hanno reso necessario l’immediato trasporto al pronto soccorso dell’ospedale di Faenza. Per la donna, fortunatamente, è stato sufficiente sottoporsi alle cure mediche, ma il dogo argentino ora dovrà seguire un percorso comportamentale in una struttura ad hoc. In sostanza, è come se il l’animale entrasse in una sorta di centro di recupero.
Lo ha stabilito il sindaco del borgo dei tre colli, Massimiliano Pederzoli, firmando un’ordinanza «a tutela del benessere animale e dell’incolumità pubblica», con cui si raccoglie la proposta che era stata presentata dal direttore dell’Unità operativa Sanità animale dell’Ausl. Per l’animale, si legge nel provvedimento, è disposto il «trasferimento temporaneo presso una struttura adeguata», che è già stata individuata nel canile comunale di Faenza, dove «verrà intrapresa una terapia comportamentale commisurata alle caratteristiche del cane e finalizzata a un recupero». Il dogo sarà seguito da un veterinario comportamentalista e da un educatore e, se necessario, potrebbe anche essere sottoposto a terapia chirurgica o farmacologica. Tutto ciò a spese della proprietaria, che ha accettato la disposizione, e sulla base di una relazione redatta da due veterinari dell’Ausl che hanno visitato l’animale dopo l’aggressione, avvenuta con una modalità definita «improvvisa, inaspettata ed incontrollata». La successiva classificazione del rischio ha stabilito che il cane rientra all’interno del cosiddetto “Grado 2”: evitata per il momento la drastica misura dell’abbattimento, il dogo andrà quindi in centro di recupero.