Da concorrente a giurato Sky. Ecco il percorso di Giacomo Soleti, 49enne executive chef dell’hotel Ideal di Torre Pedrera che, pugliese d’origine, ma bellariese d’adozione, torna protagonista a “Il Migliore chef d’Italia”. La trasmissione a cura dello chef imprenditore Simone Falcini che, giunta alla sua seconda edizione, andrà in onda da dicembre su piattaforma Sky (canale 913) e digitale terrestre (canale Italia).
Soleti, cosa può anticiparci?
«Si sono appena conclusi i casting per individuare i 100 top chef d’Italia. Nel dettaglio, gli aspiranti si sono sfidati a colpi di padella in un’agguerrita race competion che si è svolta dal 28 al 30 marzo in una scuola di cucina di Milano. Il buffo è che il sogno nel cassetto è aprire una scuola-hotel del genere».
Era più emozionato agli esordi?
«Direi che ora l’emozione è raddoppiata. Riesco a capire cosa prova chi tenta di conquistare il podio, con passione e competenza. Mi ha divertito inoltre che qualcuno abbia riproposto i passatelli con cui, prima di aggiudicarmi il “bronzo”, sono rimasto in cima alla classifica fino alla penultima puntata. La Romagna insomma la fa da padrona anche stavolta».
Come definirebbe la sua carriera?
«È stata un susseguirsi di esperienze positive, perché sono partito dal basso, anzi dal classico pelare le patate. Un passo alla volta, la gavetta l'ho fatta tutta, iniziando a 14 anni. Oggi è un turbine di soddisfazioni, partecipo a diversi programmi televisivi e sono presidente di commissione per le scuole regionali di cucina».
La più grande soddisfazione?
«Gestire le cucine di alberghi fermi agli anni Ottanta, riuscendo a rivoluzionare tutto per condurle ad un livello medio-alto. A distanza di anni la gratificazione ricevuta da ospiti e titolari resta motivo di orgoglio».
Consigli per i giovani che vogliono divenire chef?
«Serve maggior umiltà e più tempo trascorso nelle cucine, quelle vere. Qualche giorno fa mi ha contattato un ragazzo per proporre la sua candidatura in hotel. Quando gli ho chiesto il curriculum, mi ha risposto che prima di spedirlo, preferiva sapere quale fosse lo stipendio».
Cosa si aspetta per l’estate?
«Vedo il bicchiere sempre mezzo pieno, oggi da imprenditore turistico anche di più. Quella del 2021 viene ricordata come una stagione da record: presenze così numerose non si vedevano dagli anni Novanta ed i rumors giurano che si farà il bis. Non so se gli italiani abbiano riscoperto il Belpaese o se a convincerli sia la paura di uscire dai confini. Solo il tempo ci risponderà».