Lo chef di Traversara a Valencia con un furgone carico di prodotti in soccorso degli alluvionati spagnoli - Gallery
Lo chef di Traversara Roberto Orlati, assieme ai volontari Daniele Zoli e Andrea Pezzi, ha portato e distribuito un consistente carico di aiuti nella zona di Valencia, nel segno della solidarietà tra due realtà colpite da alluvioni devastanti.
Orlati ha caricato giovedì 14 novembre a Traversara un intero furgone di prodotti utili di diversa natura: da un generatore di corrente ai badili, dalle idropulitrici ai forni a microonde, dagli stivali di gomma alle coperte, dai gel igienizzanti alle mascherine e ai guanti, oltre a moltissimi generi alimentari, compresa la piadina. Il noleggio del furgone è stato offerto da Ottima, azienda informatica di Fornace Zarattini.
Nella raccolta dei prodotti e nella preparazione del carico Orlati è stato assistito dai volontari di Traversara Luisa Babini, Roberto Babini, Eliseo Lepri, Daniele Martuzzi, Luca Piraccini, Marco Pirazzini, Mauro Raulli e Prima Sardelli.
I prodotti provenivano tutti da donazioni private.
Hanno collaborato le associazioni Traversara in fiore e le Brigate di Solidarietà Attive di Pieve Cesato.
Gli aiuti sono stati consegnati in parte a un centro di raccolta e distribuzione di Valencia e in parte direttamente alle persone colpite dall’alluvione presso alcuni paesi dell’area.
Il rientro in Italia è avvenuto lunedì 18 novembre.
“A Roberto Orlati e a tutti i volontari impegnati negli aiuti - si legge in una nota del Comune di Bagnacavallo - va l’apprezzamento del sindaco Matteo Giacomoni e dell’amministrazione comunale di Bagnacavallo. Nei mesi scorsi Orlati si era impegnato soprattutto nella preparazione dei pasti per le persone colpite dall’alluvione a Traversara e Villanova. Coadiuvato da circa cinquanta volontari, presso il Borghetto di Traversara, nella cucina e nei locali dell’ex ristorante del padre Remo e nel punto di assistenza allestito nel centro di Traversara, aveva preparato e consegnato tra settembre e ottobre circa 15mila pasti. Anche in quel caso tutto era frutto di donazioni provenienti dall’intera Italia”.