Luna Rossa, ecco i romagnoli all’arrembaggio dell’America’s Cup
RIMINI. Luna Rossa vuole migliorarsi e migliorarsi vuol dire vincere l’America’s Cup. La nuova avventura per il team italiano ad alta componente romagnola prende il via oggi nelle acque di Barcellona. Il 22 agosto di 173 anni fa (era il 1851) la goletta America batté gli inglesi attorno all’Isola di Wight e iniziò la lunga storia di quello che è il trofeo sportivo più antico per il quale ancora oggi si gareggia. Il riminese Max Sirena è ancora al comando delle operazioni, per conto del presidente del consorzio Patrizio Bertelli (Prada). Nel suo ruolo di team director e di skipper Max guida un esercito composto da 142 donne e uomini provenienti da ogni parte del mondo (19 nazionalità diverse in campo). Nel 2021, ultima sfida, è riuscito a portare Luna Rossa alla finale con i detentori di Emirates New Zealand, uscendone sconfitto per 7-3, miglior risultato mai ottenuto da un team italiano. Per ricordare, il precedente era del Moro di Venezia di Raul Gardini e dello skipper Paul Cayard nel 1992 (sconfitti 4-1 da America³ in finale).
Il comandante Sirena
«L’America’s Cup è la mia ossessione», ripete da mesi il velista riminese, «l’ho vinta due volte (con statunitensi e neozelandesi, ndr) ma quelle vittorie non contano: voglio vincerla con questo team, con Luna Rossa, con l’Italia».
I romagnoli
Per far questo si affida a uno staff consolidato che anche stavolta vede in prima fila diversi romagnoli. Jacopo Plazzi, ravennate, è coach e coordinatore del programma Youth&Women’s che quest’anno affianca la tradizionale competizione. Marco Mercuriali, di Cesenatico, è rules coach, quello in pratica che studia le regole e consiglia il team sulla materia. Era già a bordo di Azzurra nel 1983, la prima avventura italiana in questa competizione, quella messa in piedi da Cino Ricci, il grande romagnolo che ha legato il suo nome al mare. Da Ravenna arriva anche Umberto Molineris, trimmer, addetto cioè alla regolazione delle vele. Era in barca anche a Auckland tre anni fa. Altro ravennate e altro uomo del team a salire a bordo è Bruno Rosetti. Lui nel canottaggio ha vinto una medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo. Su Luna Rossa fa il cyclor, uno dei ciclisti che attraverso le pedalate producono l’energia necessaria alle manovre dello scafo. Un altro ravennate, presente già tre anni fa, è Andrea Bazzini, esperto di informatica, che si occupa della performance. Ed è ravennate anche Matteo Plazzi, che è consulente sulle regole. Il presidente del Circolo Velico Ravennate ha partecipato a molte campagne di Coppa America e ha già vinto con gli americani di Oracle. Il cervese Giuseppe Acquafredda si occupa dell’albero e del rigging. La riminese Sara Paesani è invece manager di Pr e comunicazione.
Ma c’è tanta Romagna anche a livello di aziende. Tra gli sponsor c’è la Technogym di Cesena. Due imbarcazioni del Cantiere Del Pardo di Forlì sono utilizzate come barche appoggio per gli ospiti (un Endurance 72 e un VanDutch 48).
Gli avversari
Quella che prende il via oggi, dalle 14 (in tv sulle reti Mediaset e Sky, sul web www.lunarossachallenge.com e il canale ufficiale dell’America’s Cup) è la Final preliminary regatta, terza e ultima regata di avvicinamento all’America’s Cup dopo Vilanova i La Geltrù (14-17 settembre 2023) e Jeddah (29 novembre-2 dicembre 2023). Per la prima volta si regata a bordo degli AC75 e non più sugli AC40. Inoltre non più regate di flotta ma match race, uno contro uno. Si entra in pratica nel modello proprio dell’America’s Cup. Partecipano tutti: il defender (cioè il detentore) Emirates Team New Zealand e i challengers (gli sfidanti) Luna Rossa Prada Pirelli (Ita), Ineos Britannia (Uk), NYYC American Magic (Usa), Alinghi Red Bull Racing (Svi) e Orient Express Racing Team (Fra). Rispetto all’edizione di Auckland si sono aggiunti svizzeri e francesi.
Gli italiani oggi affrontano i neozelandesi e i francesi, domani gli americani, sabato i britannici e domenica gli svizzeri. Le regate si disputano in un range di vento fra 6,5 (quelli necessari a sollevare le barche sui foil) e 21 nodi.
La novità dei cyclor
Rispetto ad Auckland lo scafo, l’A75, è stato reso più performante e veloce. Ecco le caratteristiche della barca: lunghezza 20,7 metri, peso 6,2 tonnellate, altezza dell’albero 26,5 metri. A bordo salgono 8 persone anziché 11: due timonieri, due trimmer e 4 cyclor. Si viaggerà a velocità di punta superiori ai 50 nodi (circa 92 km/h).
Per Max Sirena il dilemma timonieri resta più forte che mai. Ad Auckland aveva lanciato l’innovazione del doppio timoniere (Francesco Bruni e James Spithill che si alternavano a seconda del bordo). A Barcellona si ritrova altri due campioni italiani come Ruggero Tita (due volte campione olimpico con Caterina Banti nel Nacra 17) e Matteo Gradoni, giovanissima promessa. Non sarà facile scegliere.
Ieri intanto si è svolta l’ultima sessione di prove, le practice race (confronto con americani e inglesi per Luna Rossa). Le barche hanno volato sfruttando un vento fra gli 8 e i 21 nodi.
«Le Practice Race si concludono in modo molto soddisfacente per Luna Rossa Prada Pirelli», ha commentato Sirena. «Siamo contenti sia delle performance dell’AC75, sia di come l’equipaggio ha condotto l’imbarcazione nelle due regate di prova. E’ stata una giornata importante che ci ha dato diversi spunti per arrivare il più preparati possibile alla regata di domani». Oggi regate a partire dalle 14.