Valmarecchia: strade distrutte per 25 milioni di danni
Oltre 25 milioni di euro di danni. La Valmarecchia si lecca le ferite e conta i danneggiamenti provocati dall’alluvione e dalle frane. Dopo la calamità che ha sconvolto l’Emilia-Romagna a inizio maggio, le Amministrazioni dei territori coinvolti dovevano mettere nero su bianco un primo calcolo dei danni subiti, indirizzando il documento all’attenzione della Regione e Protezione civile. Resterà da vedere se e in quali misure i fondi verranno riconosciuti.
I comuni più colpiti
Dati alla mano, sul primo gradino del triste podio si staglia il Comune di Sant’Agata Feltria a quota 7 milioni e mezzo di euro che fa i conti «con la strada della Marecchiola che va a San Donato ancora chiusa». Segue Casteldelci con 7 milioni di euro e il carico da dieci di una bomba d’acqua che martedì scorso ha sconquassato la strada che conduce in località Bigotta. «Due i milioni di danni registrati a Novafeltria, a fronte di una ventina di frane. Ancora da quantificare il disastro che si è abbattuto a Pennabilli «dove alcune strade sono ancora interrotte ma senza alcuna famiglia isolata».
In affanno Talamello che ha depositato la richiesta di 2 milioni di danni. E ancora: mezzo milione di euro è la cifra calcolata da Maiolo. Quanto a Montecopiolo chiede un milione e 200mila euro, «considerando anche le rotture all’acquedotto e alla rete fognaria». Fanalino di coda Sassofeltrio, dove il sindaco Fabio Medici chiarisce: «Sebbene i movimenti franosi non abbiano generato i problemi dei nostri sfortunati vicini, i danni stimati ammontano a circa 250mila euro».