Vagliatura, cos’è e in quali settori si effettua?

La vagliatura, più nota come setacciatura, è un’operazione attraverso cui i materiali, in base alle dimensioni possedute, vengono separati per ottenere come risultato singoli prodotti puri. Un processo che, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non è nato di recente, ma ha alle spalle una storia lunghissima. Già nelle culture antiche si impiegava come sistema per la pulizia dei cereali e più avanti per setacciare il caffè verde prima che venisse tostato. Subito da qui è possibile constatare come la vagliatura abbia come principio quello di trattare e recuperare il maggior numero di materiali per rimetterli in uso e, come in passato, venisse adoperata in diversi settori. Vagliare, difatti, significa mettere in pratica un processo di selezione.

Vagliatura alimentare e vagliatura dei rifiuti

Ancora oggi la tecnica della vagliatura è applicata all’ambito alimentare: per salvaguardare la sicurezza degli alimenti prima di metterli in commercio, nelle industrie specializzate si procede all’eliminazione di corpi estranei, grumi e parti metalliche per garantire la sicurezza degli alimenti. Nello zucchero, per esempio, senza praticare la vagliatura potrebbero rimanere nel prodotto finale dei grumi capaci di influenzare negativamente qualità, gusto e texture dell’alimento o bevanda in cui verrà versato. La vagliatura domina anche un altro settore: quello dei rifiuti. Si tratta infatti di una delle operazioni di pretrattamento che subiscono e consente di separare i materiali in diverse dimensioni, nonché dividerli da altre tipologie di scarti, per esempio il rifiuto organico dalla plastica. Così facendo è possibile arrivare a trattarli e trasformali ulteriormente in nuovi prodotti, andando a ridurre i costi dello smaltimento in discarica, con l’obiettivo finale di riciclarli. Non bisogna dimenticare che la vagliatura, indipendentemente dall’ambito di applicazione, aiuta a non gettare via residui che prima, forse per mancanza di tecniche e procedimenti adeguati, venivano smaltiti indiscriminatamente. Ora invece si cerca di dare rinnovata linfa al prodotto derivato.

Vagliatura dei materiali inerti

Nel settore edilizio, la lavorazione di inerti è una delle più richieste, soprattutto perché si tratta di materiali che, passati attraverso precisi processi, possono essere nuovamente sfruttati per realizzare pavimentazioni stradali, intonaci e molto altro. Gli inerti, che da un anno a questa parte non sono più considerati rifiuti, vengono classificati in base alla loro granulometria in filler, sabbia, graniglia, pietrischetto, pietrisco e pietrame. Questi materiali possono derivare da perforazioni e operazioni eseguite nelle cave o in altri contesti edili, poi frantumati e macinati per ottenere la pezzatura desiderata. È dopo questo primo step che ha luogo la vagliatura. Può capitare che, in mezzo agli inerti, rimangano acque in eccesso: se dovesse accadere, occorrerà intervenire con un vaglio drenante, macchinario adibito proprio al compito di rimuovere i liquidi in materiale proveniente da vagli di selezione o dal lavaggio in sfangatrici. Un vibrovaglio per inerti è la soluzione ideale per separare i materiali per dimensione: è composto da una serie di piastre metalliche ben salde a un blocco di gomma, in modo da ridurre al minimo le vibrazioni indesiderate. In base al tipo di materiale da vagliare, la griglia può essere regolata in modo tale da avere prodotti finiti con granulometrie precise.

Sistema di vagliatura: come sceglierlo?

In commercio esistono moltissimi tipi di vagli: rotativi, a tamburo e vibrovagli appunto. Come sceglierli è in realtà piuttosto semplice: bisogna trovare la configurazione più idonea al trattamento del tipo di materia da setacciare e al prodotto che si intende avere. Ogni settore ha specifiche necessità, quindi capire per cosa verrà utilizzato il setaccio è un primo importante passo. Il materiale inserito all'estremità più alta del cilindro viene rivoltato più volte tramite rotazione e inclinazione, entrando ripetutamente a contatto con la maglia del vaglio. Le particelle dal diametro più piccolo passano attraverso il vaglio, mentre il materiale più consistente rimane all’interno. Più diffusi e sfruttati i vagli a tamburo, per la loro estrema versatilità essendo disponibili in diversi modelli e taglie. Il vaglio vibrante per inerti trova applicazione nell’industria mineraria, quella edile e alimentare, ed è progettato per gestire grandi quantità di materiale alla volta. Qui, a differenza del macchinario precedente, c’è come movimento una vibrazione che fa muovere i materiali sulla superficie di vaglio. I materiali più grandi non possono passare attraverso le maglie, ma quelli dal diametro inferiore sì, raccolti in un contenitore sottostante.

Un impianto di vagliatura può contenere tutte queste macchine contemporaneamente, combinate tra loro e utilizzate per separare e classificare i materiali. Obiettivo di una vagliatura è ottenere alta qualità dei risultati e delle performance, per ridurre gli sprechi: in questo possono accorrere in aiuto apparecchi dotati di ultrasuoni, che evitano blocchi e ostruzioni della rete, rivelandosi estremamente efficaci allo scopo.

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