Truffe a Ravenna: dal finto dottore all'auto venduta 6 volte

Cimeli, mobili, auto e macchinari. Si trova di tutto, persino l’amore. Ma nel calderone delle occasioni online non mancano i “pacchi”. Quelli rifilati sul filo rosso dell’inadempienza contrattuale dai venditori che incassano pagamenti senza spedire nulla; e quelli che invece configurano veri e propri raggiri architettati da professionisti della truffa. A Ravenna le ultime denunce offrono una fotografia di un fenomeno in aumento, che potrebbe essere affrontato con piccoli accorgimenti per evitare brutte sorprese.

La truffa romantica

“Al cuor non si comanda”, recita l’adagio. Ed è forse questa la ragione per cui una donna è arrivata a versare circa 60mila euro a un sedicente amante conosciuto su messenger. Si spacciava per dottore, le mandava foto in camice, le raccontava dell’impegno umanitario in Africa. A mettersi in mezzo al loro incontro, un importante incarico triennale per Onu, Nato e altri enti internazionali. Per concludere anzitempo l’impiego e partire per Ravenna, sarebbero serviti 10mila euro. Non ci ha pensato due volte la signora a fare il bonifico. E ha riaperto il portafogli pure quando il sedicente medico le ha detto di essere rimasto bloccato alla frontiera, chiedendole altri 2mila euro. Una mail fittizia recapitatale dal Paese straniero è stata sufficiente a rassicurarla sulla buonafede dell’amato. Altri soldi, il truffatore li avrebbe ottenuti facendo leva sulle emozioni, un classico delle truffe romantiche: la figlia ammalata, la malattia da curare, il lutto improvviso. Tutto per posticipare l’incontro e scucire altro denaro. Soldi partiti per l’estero e là svaniti nel nulla, proprio come l’appuntamento sfumato.

L’auto venduta 6 volte

Uno degli ultimi episodi riguarda la denuncia di un 30enne, che si è intascato 230 euro versati per l’acquisto di un elmetto militare della Seconda Guerra Mondiale su Subito.it, oggetto in realtà mai ricevuto. Più articolata invece la truffa in cui sono cadute almeno sei persone, tra le quali un ravennate in cerca di un’auto usata per la moglie. Aveva trovato l’annuncio per una Fiat 500 pubblicato da un fiorentino alla soglia dei 60 anni. Versata la caparra di 800 euro, il venditore è sparito. Ci ha pensato la Polizia di Stato. Le indagini della Squadra Mobile hanno permesso di ricostruire lo stratagemma utilizzato. Il truffatore aveva “rubato” le immagini dell’auto da un altro annuncio; spacciandosi come interessato all’acquisto, si era fatto inviare i dati dell’auto e della proprietaria, per poi ripubblicare online altri annunci dello stesso tenore, fingendosi a sua volta la proprietaria del veicolo. L’operazione gli è costata anche la denuncia per sostituzione di persona. Quanto ai soldi versati dalle vittime, transitavano da una carta prepagata per una quindicina di giorni, prima di essere prelevati in contanti o riversati su un conto lituano.

La banda calabrese

Diffidare - è il consiglio della Polizia di Stato - di pagamenti a favore di persone diverse dall’interlocutore, che potrebbero nascondere tranelli come quello che ha portato all’identificazione di un gruppo di soggetti calabresi dediti alle truffe su mezzi agricoli. Tramite Marketplace avevano scelto un nome simile a una ditta realmente esistente, spacciandosi per l’amministratore delegato e utilizzando il suo nome carpito dall’organigramma. Un 50enne ravennate avrebbe pagato 900 euro a favore di una terza persona a titolo di acconto per l’acquisto di un trattorino, in realtà mai ricevuto. Anche verificare il feedback della controparte avrebbe alimentato quantomeno qualche dubbio.

Conto svuotato alla venditrice

Sul versante opposto una venditrice residente a Ravenna, che vendendo un mobile e seguendo le indicazioni fornite al telefono dal sedicente acquirente, è andata in banca versando anziché incassare la cifra che voleva ottenere. L’operazione, ripetuta più volte, le avrebbe svuotato letteralmente il conto. Insomma, non vi è alcuna ragione - prosegue la raccomandazione della Polizia - per la quale se siete venditori vi dobbiate recare a compiere operazioni negli sportelli automatici, seguendo le indicazioni della controparte. Che si compri o si venda, è importante utilizzare password complesse, non diffondere dati personali, non cliccare link ricevuti via chat, mail o sms. Sempre meglio chiamare direttamente la propria banca per verificare che dall’altra parte della cornetta o della tastiera, non si nasconda l’ennesima truffa.

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