Terremoto. A Tredozio crescono gli edifici inagibili

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Mentre la terra continua a tremare a seguito dello sciame sismico che ha avuto il picco con il terremoto di lunedì mattina, prosegue l’attività di verifica dei Vigili del fuoco sugli edifici e che hanno portato a far salire il numero di quelli inagibili di altri 14 immobili. «Fortunatamente le ultime scosse non le abbiamo sentite - dice la sindaca di Tredozio, Simona Vietina -, ma purtroppo sale il numero degli edifici inagibili. Siamo passati da 35 a 49 immobili, in attesa di ulteriori controlli da parte degli ingegneri della Regione. E’ difficile al momento stabilire con precisione quante persone sono effettivamente fuori dalle proprie abitazioni, considerando che rientrano tra questi edifici anche seconde case e la chiesa. Un’altra ferità per la comunità tredoziose, tanto è vero che domani si sarebbero dovute celebrare le cresime». E’ di magnitudo 2.4 la scossa più intensa registrata venerdì mattina alle 7.17 dagli strumenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma nella zona tra Marradi e Tredozio. L’attività sismica lungo l’Appennino tosco-romagnolo continua ma a distanza di ormai una settimana a Rocca San Casciano la situazione sembra essersi stabilizzata. «Sono sul posto gli ingegneri per la verifica di due case di campagna e di una stanza della casa di riposo, che però non comporta situazioni di pericolo per la struttura - conferma il sindaco, Pier Luigi Lotti -. A distanza di qualche giorno arriva finalmente anche una buona notizia, due nuclei familiari sono potuti rientrare nelle proprie abitazioni che si trovano nella piazza principale del paese». Restano fuori casa, invece, le persone evacuate dalle tre palazzine. «Della cinquantina di cittadini fuori casa, 3-4 sono già ospiti dell’hotel Pasqui - conclude Lotti -. Purtroppo i 18 appartamenti delle 3 palazzine sono stati dichiarati definitivamente inagibili per problemi alle pareti interne, si tratta di danni ingenti e per i quali ci vorrà diverso tempo prima che le case vengano ripristinate».

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