Supernova: con i Motus deflagra il teatro Galli
C’è un’aria di festa al teatro Galli. I Motus sono tornati a casa. Virtualmente, con una grande e «deflagrante» iniziativa organizzata finalmente a Rimini; e fisicamente, con la loro nuova abitazione al grattacielo, visto che quella di San Giovanni in Marignano si trasformerà presto in una factory. Sono tornati portando tre decenni di esperienze internazionali, e premi, e incontri. Cresciuti, maturati, rinfrancati da un successo mondiale che non conosce praticamente eccezioni, e che li colloca nell’empireo del teatro contemporaneo. Accanto a loro, ai sempre giovani Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, c’è un partner consueto e importante come Santarcangelo dei Teatri, sbarcato in pompa magna sulla costa con presidente (Giovanni Boccia Artieri), direttore generale (Roberto Naccari) e l’intero cda (manca solo il direttore artistico Tomasz Kirenczuk momentaneamente in Brasile). Ma c’è anche un partner meno scontato: il Comune di Rimini, che apre le porte dei suoi spazi e si fa invadere, anzi, colpire, da un’esplosione di teatro intitolata non per niente Supernova, «una visione» che intende «rompere gli steccati e mescolare i pubblici» come dice la direttrice dei teatri riminesi Laura Fontana. Tre soggetti e uno sponsor: la Regione Emilia-Romagna, rappresentata ieri dal funzionario Gianni Cottafavi. Insomma, un super squad per un progetto che frulla in testa agli organizzatori da almeno un paio d’anni e giunge finalmente a destinazione: il teatro Galli, dal 12 al 16 aprile. I Motus prenderanno possesso del teatro in tutti i suoi spazi, dal bar alla sala da musica, in una sorta di #OccupyGalli che coinvolge una serie di “amici” che sono – tra l’altro – alcune delle più importanti realtà del contemporaneo in Romagna (come Masque da Forlì o Fanny & Alexander da Ravenna), emergenti più che promettenti come i cesenati Parini Secondo, talentuosi attori e drammaturghi come i riminesi Quotidianacom, danzatori italiani di richiamo come Nanou, Cristina Kristal Rizzo o Mk, performer sfaccettate come NicoNote, nomi ben noti della scena come Muta Imago, Kinkaleri, Ateliersi o Eva Geatti, e ospiti stranieri da scoprire come la greca Katerina Andreou, la colombiana Susana Botero Santos o la svizzera Mélissa Guex (e non sono tutti). Insomma, più che una rassegna, sarà un vero e proprio happening o, come dice il sindaco Jamil Sadegholvaad, «una esperienza inedita capace di dare nuova direzione agli spazi culturali della città». E magari permettere ai cittadini di scoprire sale mai viste e finora poco utilizzate (perché i contenitori per la cultura sono belli, ma poi servono i contenuti per riempirli. E qui bisognerebbe riaprire il discorso sul progetto degli Agostiniani mai terminato, ma non è questa la sede). Per gli spettacoli allestiti al Galli si è scelto di invitare gli spettatori direttamente sul palcoscenico, allontanando l’idea gerarchica di pubblico in platea e artisti in proscenio. Gli eventi occuperanno anche le aree esterne: piazza Cavour, il Part, la Piazza dei Sogni e piazza Malatesta, e andranno avanti dal pomeriggio a notte inoltrata.