Superbonus bloccato dal governo, l'allarme delle imprese imolesi
Cna Imola e Confartigianato Assimprese Bologna metropolitana bocciano l’ennesima modifica al Superbonus 110% da parte del Governo Meloni. «Non è pensabile che la normativa si fermi qui e poi non si faccia più niente – commenta Luca Palladino, presidente di Cna Imola –. Bisognerà parlarne assieme, perché la soluzione può essere solo quella». «Un fulmine a ciel sereno – gli fa eco Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Assimprese Bologna metropolitana –, perché ovviamente non era atteso in un momento così complesso, così incerto».
«Rischio di blocco del comparto»
«Da quando è nato questo Superbonus, gli imprenditori che hanno avuto a che fare con questo tipo di normative hanno subito troppi cambi – sottolinea Palladino –. E una novità, soprattutto, dalla sera alla mattina, e non una novità concertata. Un cambio che non è programmato e che non nasce da alcun tipo di concertazione».La cancellazione della cessione del credito «comporta il rischio del blocco del comparto – aggiunge –. E questo non riguarda solo gli edili, ma riguarda tutta la filiera dell’edilizia, e quindi quelli che fanno impiantistica e installazioni, quelli che fanno i serramenti. E quindi riguarda un gran numero di imprese».
Dunque, «bisognerà capire quali sono le proposte per andare a modificare il decreto, o comunque le soluzioni, che non comportano la chiusura o comunque lo stop ai lavori di migliaia di imprese – continua –. E anche dei cittadini che devono dare i lavori. Se fermiamo del tutto questa normativa (il Superbonus, ndr), sarà più difficile l’efficientamento energetico da qui in avanti».«»
«Auspichiamo ripensamento»
«È indubbio che il comparto edile è un comparto trainante dell’economia del Paese – premette Renzi –. E certissimamente il fatto di interrompere tout court l’operatività, ponendo alla gogna tutto un sistema di imprese che si ritrova oggi con i cassetti fiscali pieni di credito, impossibilitato alla cessione, è ovvio e naturale che è inaccettabile e lo respingiamo con forza».Alla luce di un incontro delle associazioni di categoria con il Governo di ieri, «ci auguriamo che ci sia una rivisitazione o un ripensamento – prosegue –. Perché, se non fosse così, è davvero un atteggiamento difficile, difficilissimo, da comprendere». Anche perché «abbiamo avviato una fase di riqualificazione del comparto immobiliare del nostro Paese, che ne ha tanto bisogno – osserva –. È indubbio che ci fosse l’esigenza di continuare un percorso di riqualificazione degli immobili, ma soprattutto anche di efficientamento energetico, in un contesto in cui l’energia è un elemento sicuramente prioritario. Pur comprendendo che la tenuta dei conti dello Stato sia un elemento prioritario, credo che ci fossero tutte le condizioni per una gestione più oculata del complesso operativo».