Snam, in arrivo la seconda gasiera e sarà destinata a Ravenna

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Snam si è già aggiudicata una prima gasiera, che può fungere anche da rigassificatore. Con ogni probabilità però andrà a Piombino, soprattutto se, come pare, la destinazione prediletta nella città toscana dovesse essere un posizionamento nella banchina portuale. Per la nave che dovrebbe essere posizionata nelle acque ravennati le tempistiche dovrebbero comunque essere imminenti. È lo stesso amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, ex ad di Hera, che assicura tempi brevi anche per la seconda operazione commerciale.

Nei giorni scorsi infatti era la stessa azienda di San Donato Milanese ad annunciare di aver acquistato il 100% di Golar Lng Nb 134 Corporation da Lolar Solar per 350 milioni di dollari (330 mln euro circa), titolare della nave di stoccaggio e rigassificazione Golar Tundra. L'imbarcazione, costruita nel 2015, può operare sia come nave metaniera per il trasporto del gas naturale liquefatto (Gnl) sia come rigassificatore galleggiante (Fsru). Ha una capacità di stoccaggio di circa 170mila metri cubi di Gnl e una capacità di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l'anno. Per l'Italia si tratta del primo rigassificatore in programma.

Destinazione Ravenna

Parallelamente però la società di infrastrutture energetiche assicura di «continuare a lavorare alla ricerca di una seconda Fsru di dimensioni simili ( alla Golar Tundra appena acquistata, ndr), sulla quale è attualmente in corso una negoziazione in esclusiva che si prevede possa concludersi entro fine giugno».

A precisarlo è proprio l'amministratore delegato Stefano Venier che sottolinea come la prima acquisizione sia stata completata «con rapidità ed efficacia in un mercato caratterizzato da un elevato livello di competitività e scarsità dell'offerta». Quanto alla Golar Tundra, «sarà essenziale e da sola potrà contribuire a circa il 6,5% del fabbisogno nazionale, portando la capacità di rigassificazione italiana a oltre il 25% della domanda».

Riconversione ex Some

Stanno nel frattempo proseguendo gli approfondimenti tecnici per la soluzione tecnica da adottare a Ravenna. Le ipotesi più forti rimangono quelle di una riconversione dell’impianto ex Some di proprietà della Pir o dell’utilizzo di altre pipe-line indirizzate a terra, come per esempio quelle in collegamento alle piattaforme Garibaldi, ora inutilizzate, con cui l’impianto andrebbe ad interfacciarsi. La realizzazione del progetto è comunque prevista per la prossima primavera. an.ta.

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