Senhit presenta la finale di "Una voce per San Marino"
Sarà la cantante italo eritrea Senhit insieme a Jonathan Kashanian a presentare, il 25 febbraio alle 20.30 al teatro Nuovo di Dogana, la serata finale di Una voce per San Marino, il contest festival, che premia il vincitore con un lasciapassare per accedere all’Eurovision song contest 2023, come è già successo lo scorso anno per Achille Lauro. La finalissima vedrà come presidente di giuria Al Bano. Per questa seconda edizione del contest sono state superate le mille iscrizioni provenienti da 31 Paesi del mondo. Il 29 gennaio scorso si è conclusa la terza sessione di accademia e casting del festival.
Senhit è un’artista poliedrica, cantante, attrice e performer, ma anche una donna empatica, solare e comunicativa. Attualmente, in radio e in digitale con il suo nuovo singolo “Try to love you” accompagnato dal video con la regia e la direzione creativa di Laccio e Shake, ha già rappresentato San Marino all’Eurovison nel 2021 con il brano Adrenalina, portato sul palco insieme a Flo Rida e con la direzione artistica di Luca Tommassini. Quest’anno tornerà a Una voce per San Marino nella doppia veste di conduttrice e cantante.
Senhit, come sarà questa seconda edizione di “Una voce per San Marino”?
«Sarà un’edizione importante con grandi nomi, l’ Eurovision grazie anche ai Maneskin è diventato molto popolare e ingolosisce tantissimo».Che cosa le ha lasciato l’esperienza all’Eurovision nel 2021?
«È stata un’esperienza davvero intensa, per me è stata anche una grande soddisfazione riuscire a portare San Marino in finale, cosa non semplice, Achille Lauro per esempio lo scorso non è riuscito nell’intento. All’ Eurovision si respira un mondo internazionale, ma allo stesso tempo su quel palco ho maturato anche la voglia di recuperare le mie origini italiane».In quell’occasione si è “scontrata” con i Maneskin. Li hai conosciuti? Le piacciono?
«In quell’edizione post Covid era impossibile non incontrarsi, ci muovevamo tutti in spazi molto ristretti. Ho avuto modo di conoscerli e mi piacciono molto. Ci siamo sfidati anche a ping pong, naturalmente ho vinto io. A parte gli scherzi, sono ragazzi deliziosi, sono giovanissimi, talentuosi e con moltissima “fame”».In tema di festival, siamo nel periodo post Sanremo, secondo lei i Maneskin sono lo specchio di un festival in evoluzione?
«I Maneskin sono la giusta evoluzione del Festival di Sanremo. Amadeus è molto bravo nel suo ruolo, è un direttore artistico molto trasversale. Basti pensare per esempio anche alla vittoria di Mahmood e Blanco».Cosa pensa degli artisti in gara quest’anno a Sanremo?
«I cantanti in gara mi sono piaciuti. Mi ha fatto sorridere vedere Paola e Chiara al fianco dei Cugini di Campagna o Ariete, ma è il suo bello, perché è un festival che prende tutte le generazioni».Le piacerebbe tornare all’Eurovision, magari passando proprio da Sanremo?
«Perché no, dopo aver rappresentato orgogliosamente San Marino mi piacerebbe partecipare in rappresentanza dell’Italia, in quanto sono italiana al mille per mille».Da sempre la sua musica è caratterizzata da un respiro internazionale: essere cittadina del mondo è la sua cifra?
«Sono italiana, bolognese per la precisione, ma zingara e cittadina del mondo grazie alla musica, che mi spinge altrove. Proprio per questo respiro internazionale, mi piacerebbe nel tempo conquistare anche il mio passaporto musicale italiano. È un po’ più difficile forse, ma piano piano ci si riesce. Al momento riesco a essere apprezzata in Italia in altre vesti, come per esempio la conduttrice».A questo proposito è stata chiamata a presentare il 16 giugno anche il Gran galà del Festival internazionale di cori Lgbtq+ “Various voices” che si terrà a Bologna. È importante che la musica si faccia portavoce dei diritti di tutti?
«Da sempre e per sempre sono contro le discriminazioni in tutte le loro forme, anche nei confronti degli animali, e la musica è un mezzo importante per dare il mio contributo. Non vedo l’ora di presentare e cantare nella mia Bologna. È una bellissima iniziativa musicale e non solo con tanti eventi collaterali».Cosa fa apprezzare così tanto i suoi brani e i suoi video campioni di visualizzazioni?
«Credo l’autenticità, mi sento molto onesta in quello che faccio. Nei live mi esprimo al massimo, senza peccare di presunzione, sul palco riesco a dare tutta me stessa. E chi mi vede dal vivo poi si incuriosisce e ha voglia di seguirmi».Prevendite per partecipare alla serata finale di Una voce per San Marino su www.vivaticket.com