Scuola e tempo pieno: "Rimini la provincia con meno classi"
«Siamo il capoluogo di provincia della regione con meno classi di tempo pieno, una situazione non più procrastinabile». Nell’augurare un buon anno scolastico ai 25mila studenti che si apprestano a iniziare le lezioni, la vicesindaca Chiara Bellini parla anche di lavoro. Perché la scuola, anche e soprattutto a tempo pieno, e il lavoro sono legati a doppio filo. «Quando parliamo di meritocrazia nell’ambito del lavoro, non dobbiamo dimenticare che questa si sviluppa democraticamente solo laddove ci sia una vera uguaglianza di possibilità alla base, ed è quello su cui il Comune di Rimini intende puntare». E allora proprio sulle scuole, affinché «non siano dei parcheggi dove lasciare i figli per poter andare a lavorare, ma dei luoghi fondamentali di crescita, di evoluzione emotiva e della personalità, di sviluppo dell'autonomia psicologica», Bellini fa un appunto a governo. «Mi riferisco al tempo pieno, ad esempio, di pertinenza esclusiva del Miur», dice la vicesindaca, in merito al basso numero di scuole che offrono il tempo pieno, «chiederò un incontro con il provveditore a questo proposito per portare le nostre istanze al Ministero della Pubblica istruzione». Nel frattempo, però, assicura, «non stiamo con le mani in mano e, laddove il Miur non riesce a soddisfare le molte richieste che riceve, cerchiamo di inventarci noi delle possibili proposte».
In previsione c’è infatti, «un piccolo progetto sperimentale di “tempo pieno creativo”, non solo per dare la possibilità alle famiglie di lasciare qualche ora in più i ragazzi a scuola, ma dare a questi la possibilità di praticare uno sport, di fare un corso di teatro o un laboratorio artistico senza pesare sulle spese della famiglia, rimanendo a scuola ed evitando così anche la difficoltà di accompagnarli e riprenderli».