Santa Sofia. Giorgio Graziani e la passione per l'antico
Entrare nel magazzino di Giorgio Graziani, insegnante in pensione, è come far un balzo indietro nel tempo e passare dai primi del novecento fino al 1200. Da oltre 70 anni, infatti, colleziona oggetti che fanno parte di un passato più o meno lontano ma che erano tutti utilizzati nella Romagna Toscana.
«Ho cominciato fin da ragazzino, avrò avuto circa 10 anni – racconta –quando raccoglievo le copertine dei quaderni che finivano nei bidoni perché erano finiti». Una passione che, negli anni, non si è fermata ma, al contrario, è stata nutrita da una costante curiosità per oggetti più disparati capaci di testimoniare il mutare delle epoche.
«Non sono un collezionista nel senso tradizionale del termine. Raccolgo tutto quello che ha il sapore d’antico indipendentemente dall’epoca e dal materiale». Dalle pietre ai mobili alle cere, passando per una vasta collezione di materiale cartaceo di oltre un migliaio di pezzi ad oggetti più disparati di uso comune tra i nostri avi. «Ho un bellissimo camino rinascimentali del 1606 – esemplifica –, quadri, libri. Ho tantissimo materiale cartaceo tra il quale c’è anche un piccolo codice miniato risalente al 1200-1300 scritto da due mani diverse». È impossibile elencare ciò che Giorgio Graziani custodisce con passione e che continua a guardare con immutata curiosità, anche adesso che ha raggiunto 81 anni. Tante sono state le mostre realizzate negli anni dal Parco nazionale delle foreste casentinesi dedicate al territorio. «“Meraviglia del quotidiano” ad esempio - racconta - era una mostra di oggetti modesti ma particolari. Tra quelli messi in mostra, c’era un girarrosto a pesi quattrocentesco oppure uno zoccolo. La gente non buttava via niente e nel caso di questa scarpa, è stata scavata la suola con dei denti. Veniva quindi indossata per pestare e pulire così le castagne essiccate».
(L'articolo completo sul Corriere Romagna oggi in edicola)