San Marino, bodycam di ultima generazione per la Guardia di Rocca
Bodycam di ultima generazione per la Guardia di Rocca. Solo nei film polizieschi siamo abituati a vedere le forze dell’ordine dotate di dispositivi all’avanguardia, utili per filmare, documentare e registrare le operazioni condotte. Ma sul Titano sono già realtà.
A fornire chiarimenti è la sezione operativa e di polizia giudiziaria della Guardia di Rocca. Da qualche giorno i militari della sezione operativa, una quindicina, sono i primi sul Titano a indossare le bodycam Axon, mentre in Italia il primato va alla polizia locale di Ravenna. «Circa quattro anni fa – precisano – la Guardia di Rocca si è dotata del teaser. Il primo è stato il modello X2 ossia quello attualmente in dotazione in via sperimentale alle forze di polizia italiane». Nel gennaio scorso lo Stato sammarinese ha siglato un contratto con la società americana con sede in Arizona, Axon, che costruisce e gestisce teaser e bodycam. I tre Corpi si sono dotati del nuovo Teaser 7 e a breve tutti avranno le bodycam Axon Body 3 che garantisce una qualità migliore delle immagini e può essere collegata da remoto con la centrale operativa.
Caratteristiche
I video hanno un salvataggio che codifica la stringa «cosicché nessuno possa modificare o alterare la registrazione che, se necessario, diventa prova anche a livello giuridico in tribunale». Se durante la registrazione di un posto di controllo non succede nulla, i file vengono eliminati «per questione di privacy». In caso contrario «i filmati vengono estrapolati e mantenuti per il tempo necessario o inoltrati all'autorità giudiziaria». Un esempio viene fornito dalla sezione operativa: «Se interveniamo in una violenza di genere quel filmato viene usato come prova e inoltrato all'autorità giudiziaria, insieme al rapporto. Riguardo alle tempistiche, le bodycam vengono accese a inizio turno e spente alla fine». Nel dettaglio i dispositivi restano in stand by (cioè pronti all'uso) e quando devono essere attivati, ai militari è sufficiente un doppio clic per avviare la registrazione. «Non siamo tenuti a dire che stiamo registrando – si rimarca – anche perché la strumentazione di colore giallo è ben visibile e dotata dell'impostazione del buffer, il pre-recording». Ovvero prima di attivare il tasto rec (registra) iniziano piccole preregistrazioni e c’è un segnale luminoso verde che lampeggia di continuo per mostrare a tutti che la bodycam è accesa.Ma non è tutto: questo gioiellino della tecnologia è collegato con il Taser 7. Quando si arma il Taser parte in automatico la registrazione: una forma di tutela per chi sta lavorando, visto che si filma il contesto fin dall’inizio, ma anche per chi viene ripreso. «Anche in passato la Guardia di Rocca usava le bodycam – proseguono dal Titano – seppur non di questa caratura, reputandola un valido strumento, nonché un deterrente. Il cittadino non deve essere impaurito davanti a questo dispositivo che – concludono – in caso di necessità permette di verificare tutto l'intervento dalla “A” alla “Z”».