Rosmarino, il “re” delle aromatiche simbolo della dea Afrodite

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Le piante aromatiche sono un grande classico per terrazzi, balconi o anche, semplicemente, davanzali: decorano, profumano e possono insaporire in modo deliziosamente sano pressoché tutti i piatti. Delle aromatiche il rosmarino è il re, simbolo della dea Afrodite nell’antichità, è una pianta perenne tipica dell’area mediterranea, dove cresce, specie nelle zone costiere, anche spontaneamente. Attualmente si è ben acclimatato anche nella Pianura Padana. Se oggi il suo aroma è universalmente associato a ricette tipiche della nostra tradizione culinaria, ha fatto però il suo ingresso in cucina solo dal XVIII secolo, prima era conosciuto e utilizzato esclusivamente come erba officinale. In effetti le proprietà del rosmarino, grazie ai suoi componenti, sono notevoli. Questa profumatissima pianta contiene vitamine - soprattutto C e A -, sali minerali, vanta elevatissime concentrazioni di calcio, ferro e potassio, antiossidanti - acidi fenolici che sono preziosi alleati nella lotta contro i radicali liberi.

Se queste sono tutte buone ragioni per tenere il rosmarino il più possibile a portata di mano, è una bella notizia sapere che coltivarlo non è difficile. La semina va fatta idealmente dalla seconda metà di febbraio a tutto marzo, si consiglia di procedere inizialmente con vasi dal diametro abbastanza piccolo, 8-10 centimetri: in ognuno vanno piantati 2-3 semi. Solo successivamente, dopo circa un paio di mesi, le piantine vanno trasferite in un vaso più grande, con diametro di 30-50 cm. Se si vuole fare prima, si può anche scegliere la propagazione per talea. In questo caso bisognerà tagliare un rametto di rosmarino, togliergli tutte le foglie nella metà inferiore e piantarlo nel vaso: non appena la piantina crescerà si dovrà travasare in un vaso più grande.

Fondamentale per un buon sviluppo di questa aromatica è l’esposizione: il rosmarino ama il sole e il caldo (se l’inverno è rigido è meglio proteggere le piantine con dei teli). La pianta richiede un terriccio asciutto e ben drenato, idealmente alcalino e concimato organicamente. Va innaffiato con costanza, meglio se quotidianamente, soprattutto finché è giovane, infatti con il passare del tempo tende a sopportare meglio la siccità. Pericolosissimi sono i ristagni, che vanno evitati con attenzione.

Seguendo questi pochi accorgimenti il rosmarino - eretto o prostrato (varietà rustica esteticamente molto gradevole) darà molte soddisfazioni, non facendoci mai mancare un ingrediente privilegiato per insaporire le nostre ricette. Per la raccolta, che può essere effettuata - al bisogno - durante tutto l’anno, bisogna premunirsi di forbici apposite e tagliare con nettezza i rami più alti, facendo attenzione a non graffiare la pianta. Se si cura a dovere, la pianta di rosmarino è perenne: la tradizione popolare vuole che la sua aspettativa di vita sia 33 anni, come la durata della vita di Cristo.

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