Rimini. Tatuaggi ai tempi della pandemia, tra coppie scoppiate e omaggi ai nonni

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Rivoluzione tatuaggi, dalle farfalle alla fenice che risorge dalle ceneri. Così si festeggia il divorzio ai tempi del post pandemia.

Coppie scoppiate

Il racconto mediatico dell’emergenza sanitaria, che ci ha martellato per mesi, ora scorre sulla pelle degli appassionati di tattoo. A declinarlo, con variazioni che non mancano di costanti e un’ampia gamma di colori, provvedono artisti come Alef dell’Inkonshow del viale Toscanelli a Rimini. Che distingue almeno due fasi in un processo senza precedenti storici. «Dopo il lockdown si è affermata la celebrazione della sopravvivenza», nota evidenziando richieste sui generis, come la struttura del virus al microscopio fino alle scritte spicciole e irriverenti contro il Covid. Al riguardo spiega che un tatuaggio equivale «a mettere qualcosa a nudo, liberandosene una volta per sempre, soprattutto per evitare di serbarlo dentro». Spazio quindi alle paure con cui il Covid ci ha imposto di convivere, serrati in spazi claustrofobici. Paure, beninteso, tutte da esorcizzare a colpi di inchiostro. Ma non è tutto, come chiarisce Alef. «Quando le ondate del virus si sono placate, il quadro è mutato di nuovo. Fil rouge le convivenze forzate che tra quattro mura hanno fatto saltare moltissime coppie». Un cambio di rotta che ha fatto registrare l’incremento «delle fenici che risorgono dalle loro ceneri, oltre a simboli di trasformazione come le farfalle». Una moda che ha letteralmente spopolato per segnare la fine di un amore, ma anche, come nota Alef, «gratificarsi per avercela fatta a sopravvivere, scegliendo un disegno che celebri la propria autostima comunicando a tutti che si è in grado di rialzarsi».

Amori e nonni perduti

Dal “Frog Ink Tattoo” di via della Repubblica a Misano, il titolare Andrea Criscione conferma il proliferare della classica fenice sino a insetti alati, simbolo di mutamento, mettendo però come contraltare «gli innamorati che hanno resistito come Highlander a un biennio stressante e hanno chiesto tatuaggi di coppia, per sancire una rinnovata unione». Tradotto? «Due pezzi dello stesso puzzle, oppure disegni complementari come la serratura per lei e la chiave per lui». Ma non solo. Capitolo a parte «per numerose coppie dai 35 ai 55 anni che hanno optato per disegni di famiglia, in primis il gruppo che raffigura leone e leonessa che proteggono i loro cuccioli, in un nucleo invincibile». Discorso ancora diverso, prosegue Criscione, «per i tanti sanitari che dopo il biennio pandemico hanno scelto simboli ancestrali che stanno a significare forza e resilienza, ma anche figure più generiche legate alla lotta, come il guerriero». Al netto delle tendenze in voga, nota ancora l’anima di “Frog Ink Tattoo” sono scesi in prima linea tantissimi adolescenti che «hanno voluto eternare chi è venuto mancare in pandemia, quindi i loro nonni». Come? «Facendosi scrivere il nome del nonno o la sua data di morte». Infinite le possibilità in gioco, conclude Criscione, dall’uso dei numeri romani a tocchi di pura fantasia. Come la ragazza 17enne che ha voluto tanti peperoncini a comporre la data del decesso dell’adorato nonno, per ricordarlo com’era in vita, curioso e appassionato di ricette e cucina, «in particolare del cibo piccante».

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