Rimini: Tagliaferri e Murgia a "Biglietti per gli amici"

Donne deflagranti, rivoluzionarie, spaventose e a volte stronze. Non devono per forza essere simpatiche e carine le donne di Morgana, la serie di podcast realizzati da Michela Murgia e Chiara Tagliaferri. Le due autrici le raccontano stasera (ore 19.30, Piazza sull’Acqua) al festival Biglietti agli amici.

Le donne di Morgana provengono da tempi e luoghi diversi e hanno solo una caratteristica in comune, quella di essere andate contro gli stereotipi e i pregiudizi che da sempre imprigionano la libertà di vita e le scelte delle donne.

Coordinatrice editoriale di Storielibere.fm, piattaforma innovativa di narrazioni audio online, Chiara Tagliaferri ha lavorato per molti anni come autrice di programmi radiofonici, ma ha capito ben presto che la radio non era adatta per trasmettere le storie di donne che lei e Michela Murgia volevano raccontare.

«In radio si dice che dopo tre minuti l’attenzione cala e così abbiamo deciso di realizzare dei podcast, cioè dei file audio che si possono scaricare e ascoltare quando si vuole, e che possono durare ben più di tre minuti», dice Tagliaferri. I podcast di Morgana (che si trovano anche su Spotify), hanno la durata media di un’ora in cui viene svelata la vita di donne controcorrente, dalla giornalista afroamericana Oprah Winfrey alla filosofa e matematica Ipazia, nata nel 360 d.C. ad Alessandria d’Egitto, dalle sorelle Brontë (scrittrici inglesi di epoca vittoriana) alla regina del circo Moira Orfei, dalla ginnasta rumena Nadia Comaneci a santa Caterina da Siena.

Molte di queste biografie (ma il termine è riduttivo) sono state pubblicate da Mondadori nel 2019 in Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe e un secondo volume uscirà in settembre.

Tagliaferri, quali saranno le donne raccontate nel prossimo libro

«Le nostre Morgana inizialmente non avevano un fil rouge, raccontavamo storie che per noi erano importanti senza una matrice comune. Poi più scavavamo, più capivamo che la libertà la acquisisci solo se possiedi l’indipendenza economica. Ci siamo rese conto che il denaro è il focus, è l’ultimo tabù quando viene abbinato alle donne. Quindi parliamo di donne autonome e di donne che sono diventate vergognosamente ricche e sono felici di poterlo urlare il mondo».

Donne indipendenti, dunque.

«Ci è sempre stato detto che è volgare parlare di soldi e abbiamo dimenticato che la famosa frase di Virginia Woolf – “Le ragazze devono avere una stanza tutta per sé” – prosegue con “e una rendita di 500 sterline l’anno” perché, ripeto, l’indipendenza economica è fondamentale. Ma parliamo anche di donne che hanno deciso di costruire la loro storia prendendo a colpi d’ascia le convenzioni, inseguendo i loro desideri, cambiando tutto e fregandosene del “si è sempre fatto così”».

Sono tutte donne famose?

«Non sempre, ci sono storie meno raccontate, come quella di Francesca Sanna Sulis che nella Sardegna del Settecento è diventata la più grande esportatrice al mondo di bachi da seta, o come Barbe-Nicole Ponsardin, vedova Clicquot, a cui si deve quello che è diventato il notissimo champagne Veuve Clicquot».

Come decidete, lei e Michela Murgia, le storie da raccontare?

«Ciascuna di noi ha le sue preferite, che magari all’altra non piacciono, litighiamo moltissimo (ride), ma attraverso le Morgana raccontiamo di noi, e attraverso di noi raccontiamo di loro».

Quali sono le sue Morgana preferite?

«Le mie preferite sono le più sanguinarie. Come la pattinatrice statunitense Tonya Harding che negli anni Novanta fu accusata di avere gambizzato la sua rivale per poter vincere le Olimpiadi. Alla sua vita è ispirato il film Tonya diretto da Craig Gillespie».

Biglietti esauriti

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