Rimini. Militare truffa la ex, condannato

Il beneficio della sospensione condizionale della pena? Sarà concesso solo se entro due anni restituirà all’ex fidanzata poco meno di 80mila per il danno patrimoniale arrecatole cui si devono aggiungere altri 30mila euro per i danni morali. Lo ha stabilito ieri mattina il giudice del Tribunale monocratico di Rimini Luca Gessaroli a chiusura della lettura della sentenza con cui ha condannato a 24 mesi di reclusione per truffa aggravata e 800 euro di multa Francesco Maria Esposito, casertano classe 1978, militare di carriera in forza al 7° Reggimento dell’Aviazione dell’Esercito Vega.

La storia

Quando il giudice durante una udienza gli aveva chiesto come facesse ad avere tutta la messaggistica WhatsApp e le foto scambiate con la fidanzata di 14 anni più matura, consegnate alla Procura durante l’indagine dal suo difensore di fiducia l’avvocato Sonia Raimondi, ha risposto lasciando senza parole quanti assistevano all’udienza: «Io lo faccio con ogni mia relazione. Il motivo? Per difendermi nel caso qualcuno come lei (la ex ndr) cercasse di incastrarmi».

Il Tribunale, però, ha creduto alla vittima costituitasi parte civile con l’avvocato Monica Cappellini, che aveva iniziato la storia con Esposito nel 2014. Per un anno era stato l’idillio perfetto. Lei lo copriva di regali: il più costoso una motocicletta. Dopo 365 giorni il casertano era passato dalle carezze e dalle frasi d’amore, agli insulti e alle botte. E alle lamentele perché lo stipendio da militare era basso. Lei, a questo punto, decide, di avviare un bar nel cuore di Marina centro. I soldi li avrebbero messi lei e un amico. Lui avrebbe dovuto dare una mano nelle conduzione e avrebbe fatto comunque parte della società. In quel locale però Esposito piede lo metteva solo per consumare a scrocco con gli amici. Sempre più depressa la donna ha iniziato a non seguire più come doveva l’attività, mentre lui continuava ad usarla come bancomat.

Il colpo di grazia

È il marzo del 2017, quando Esposito sgancia una vera e propria bomba. Lo fa dopo aver saputo che lei ha ipotecato la casa e quindi ha messo un discreto gruzzolo nel conto corrente. «Mio padre ha chiesto un prestito con dei camorristi che non riesce a restituire. Se non paga la mia e la tua famiglia sarebbero in pericolo». Il mondo le cade addosso. Per nove mesi ogni settimana gli dà dai 300 ai 500 euro. I soldi però non si moltiplicano. Vende una delle sue due auto, il dehor del locale. Poi un giorno le chiede 5.000. Lei non ne ha e chiede aiuto a una sorella. Che però non è convinta e la segue. Scopre così a chi andavano quei soldi. Esposito viene convocato dalla famiglia, ma ne esce più forte di prima. Alle sorelle della fidanzata spiega di non aver detto niente per non metterle in pericolo. Adesso però sapevano troppo. Le terrorizza così bene che una per due mesi non manda i figli a scuola. Lo stress intanto blocca in un letto la fidanzata che ormai si sta consumando. L’amato, infatti, continua a chiedere soldi ma lo fa senza mai più mostrarsi in carne e ossa.

Fine dei giochi

Un colpo di fortuna sarà la salvezza della donna. Rimini non è New York e un giorno una delle sorelle lo vede a spasso sorridente in compagnia di una ragazza molto più giovane. La informa e a questo punto, contattato l’avvocato, decide di denunciarlo, mettendo così fine al suo incubo e a quello delle sorelle.

Il precedente

«Ho degli amici che sono un vero e proprio tumore. Se non paghi, il tumore lo hai poi tu addosso». È una delle frasi contestate ad Esposito in un altro processo sempre davanti ai giudici riminesi. Questa volta a trascinarlo in aula la denuncia di un amico che gli aveva chiesto alcuni prestiti per far fronte a problemi con la sua officina. Terrorizzato era corso alla Guardia finanza che ha ammanettato il graduato qualche giorno prima del Natale 2018 subito dopo aver ricevuto 200 euro dall’amico, soldi in precedenza fotocopiati dalle Fiamme gialle che ha reso vano ogni tentativo di difesa del militare. Anche in questa vicenda è assistito di fiducia dall’avvocato Sonia Raimondi che per la condanna di ieri mattina ha già annunciato ricorso in appello.

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