Rimini. Lo studente universitario: "Case, impennata di affitti"

Archivio

«Impennata per gli affitti universitari ma la nota dolente è la spesa». Parola del 22enne Roberto Cevolani che si è trasferito da Bologna a Rimini quattro anni fa per frequentare sia il Conservatorio che la facoltà di Scienze statistiche.

Cevolani, facciamo due conti?

«Per l’affitto spendo 300 euro al mese in un appartamento che divido con altri due studenti. Ognuno di noi ha una camera singola oltre agli spazi in comune, cucina e sala. La casa è dotata di due bagni, uno annesso alla mia camera, l’altro condiviso dai restanti inquilini. A questa cifra si aggiungono 50 euro al mese per le utenze».

La convivenza è sempre facile?

«In questi quattro anni il turnover è stato frequente ed ho convissuto anche con lavoratori. Con loro gli orari erano più simili, il che rendeva naturale cenare insieme. Tra studenti spesso neanche ci incrociamo, causa ritmi frenetici e tempo libero vissuto diversamente. Quanto a me, sono sempre in giro perché suono la tromba in diverse orchestre. Il vero scoglio della convivenza? Senz’altro il bucato, specie d’inverno quando ci troviamo la casa invasa dagli stendini. Va meglio nella bella stagione che rende possibile stendere i panni nell’area dedicata sul tetto».

Riesce a pagare affitto e studi senza l’aiuto dei genitori?

«Sì, grazie alla musica: i miei compensi con l’orchestra sono variabili ma insegno anche in una scuola di musica».

A suo avviso Rimini è una città cara?

«Negli ultimi anni gli aumenti ci sono stati eccome. Gli affitti a Rimini hanno registrato un’impennata fino a 400 euro per una stanza singola. Io sono a quota 300 perché la proprietaria basa l'affitto sui regolamenti territoriali che impediscono di alzarlo oltre una certa percentuale: quattro anni fa spendevo 270 euro per una camera più piccola, sempre nella stessa casa, ma col bagno condiviso. Ora sono un punto di riferimento per la proprietaria sia per controllare che tutto fili liscio, sia per contattare eventuali tecnici per guasti o disguidi. Tradotto: sollevo la proprietà da qualche incombenza in un clima di fiducia reciproca».

In generale cos'è che pesa nella vita di uno studente lontano dalla famiglia?

«Tra i costi maggiori da affrontare c’è la spesa, visti i rincari alle stelle, ora assestati sul 20%. Ad uno studente sono impossibili le scorte formato famiglia anche per questioni di spazio, visto che ogni inquilino ha solo uno scaffale a sua disposizione nel frigo. Accumulare negli scaffali, lasciando confezioni a metà, genera peraltro problemi, come l’arrivo delle cosiddette farfalline».

Divertirsi a budget ridotto è possibile?

«Sul fronte uscite, Rimini è una realtà abbastanza accomodante perché bere una birra con gli amici è ancora fattibile, di sicuro più che a Milano. Ovvio che a Bologna la parte universitaria della città sia più sviluppata».

Quanto costa l'iscrizione tra conservatorio e università?

«Dipende dall’Isee, la tariffa piena per il conservatorio si aggira sui 1.200 euro annui, dopo la fusione con Cesena, rispetto agli 800 dell’anno scorso, invece per quanto riguarda la facoltà siamo sui 2.400 euro all’anno».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui