Ha venduto 30mila copie in appena una settimana “Tre piume sul cuore”, libro scritto di getto dall’imprenditore di origine partenopea ma residente a Rimini, Giulio D’Angelo, un 51enne al timone di quattro aziende, Prime Cleaning, Adriacoop, Prime Moving People e Ottima Servizi, che contano mille dipendenti. Quasi per scherzo, ha spedito la sua opera prima in visione a Amazon che ne è rimasta folgorata. E non è tutto. Il volume è già venduto in formato e-book da Mondadori e altre case editrici.
D’Angelo, si aspettava questo successo?
«Era impossibile da immaginare, ero già stupito dalla pubblicazione del volume, che in pochi giorni è arrivato alla terza ristampa. Dopo la recente menzione nella trasmissione televisiva “Striscia la notizia” è schizzato al terzo posto delle classifiche di Amazon. Un risultato stratosferico, tanto che la Cna di Rimini organizzerà una serata di presentazione al Teatro Galli il prossimo 19 aprile, davanti al sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, e una nutrita schiera in cui ci saranno diversi imprenditori».
Quale tema tratta?
«Racconto un modo innovativo di fare impresa che mette il lavoratore al centro. Molte aziende faticano a reperire personale, trascurando la chiave di volta della gentilezza. Al contrario cresce in modo esponenziale il numero di chi desidera candidarsi nelle mie aziende anche nei ruoli più umili. Sanno di non essere un numero e che riusciranno a conciliare casa e famiglia, ma anche lavoro e necessità economiche grazie a valori differenti».
Quali?
«La gentilezza d’animo. Ho 4 aziende che comprano il tempo delle persone per rivenderlo ai clienti sotto forma di servizio, dalle pulizie al facchinaggio, passando per la preparazione dei pasti nelle scuole. Alla base c’è un rapporto speciale con le persone, creato grazie a un modo nuovo di fare impresa: gentile, innovativo e orizzontale. Ovvero: il personale non lavora solo per la soddisfazione economica, ma nache per diversi per principi condivisi. Tutti si sentono parte di una grande famiglia che li valorizza».
Un esempio?
«Accordiamo grande attenzione all’ambito familiare dei lavoratori non solo al contesto professionale. Sono divisi in gruppi che si organizzano da soli scardinando il tradizionale orario di lavoro. Sono liberi di giostrare e spalmare le 8 ore giornaliere, lavorando da casa o in modalità mista. Di certo nessuna dipendente perderà il lavoro se un domani resta incinta. Le mie aziende, che contano quote rosa all’80%, godono di una certificazione per la parità di genere».
Quali gli esiti?
«La gentilezza è una formula utile a propagare sani principi perché chi la riceve la riserverà a sua volta agli altri. Tradotto. Un dipendente felice è un dipendente che vive e lavora al meglio delle sue potenzialità».
Come dispiega la gentilezza verso gli imprenditori che si rivolgono alle sue ditte?
«Cerchiamo di essere partner risolutore di problemi, non semplice fornitore. La gentilezza viene riversata anche su quanti escono dalle nostre aziende per mettersi in proprio. Non li consideriamo concorrenti ma li aiutiamo a creare la loro impresa. Occorre conoscere in profondità l’altro prevedendo i cambiamenti del mercato per poi dare ali».
Cosa significa il titolo?
«“Tre piume sul cuore” estremizza il concetto di gentilezza. Il titolo originale era “Prima di ogni cosa” ma Amazon non poteva trarne un’immagine figurativa e ne ha chiesto uno più evocativo. Un giorno mi sono svegliato con queste parole in testa che giocavano con il mio cognome».
Il successo ha risvolti curiosi?
«Ho commesso la sciocchezza di chiudere il libro con la mia mail, ricevendone oltre 1200 in pochi giorni. Risultato finale: il computer è andato in tilt e dovrò mettere in quarantena il vecchio indirizzo».
Quale altro sentimento si dovrebbe respirare sul lavoro?
«Direi la multiculturalità. Un valore aggiunto non scontato trent’anni fa, quando sono approdato dalla Campania a Rimini. Nel libro non celo gli ostacoli attraversati a partire dalla diffidenza e i pregiudizi».
Si sente arrivato?
«No. La chiave del successo è aver sempre fame di cose nuove oltre all’umiltà di ascolto».
Scriverà un altro libro?
«Proseguirò nel mio mestiere, scrivere è stato un gioco».